Percorsi tematici Treccani

Riti, feste, tradizioni 440 si volta, e prima raccoglie nere fave, e le getta dietro le spalle, e mentre le getta, dice: «Queste io lancio, e con esse redimo me e i miei congiunti . Ripete questa formula nove volte senza guardarsi alle spalle: si crede che l ombra le raccolga e, non vista, lo segua. Di nuovo egli tocca l acqua e fa risuonare i bronzi di Tèmesa,7 e prega che l ombra esca dalla sua casa. Pronunziata nove volte la formula: «Uscite ombre dei miei padri! , infine si guarda alle spalle e giudica il rito compiuto con purezza. (trad. L. Canali) 7. fa risuonare Tèmesa: Tèmesa è una città del Bruzio (la parte meridionale dell odierna Calabria), nota per le miniere. Il suono di oggetti di bronzo doveva anch esso allontanare gli spiriti. DI TESTO IN TESTO Ne La tovaglia di Giovanni Pascoli (1855-1912), l oggetto da cui prende il titolo la lirica ben si presta a dare voce al tema del ritorno dei morti, uno dei motivi più diffusi nel folklore contadino dell epoca dell autore. La poesia, infatti, prende spunto da una credenza popolare romagnola, che consigliava di non lasciare la tovaglia sulla tavola a cena conclusa, perché avrebbe attirato i morti, giunti a casa per cibarsi di briciole e di avanzi. La protagonista è una donna che, ricordando quanto le si diceva da bambina per esortarla a sparecchiare, lascia intenzionalmente la tovaglia sulla tavola per permettere ai poveri defunti di ripararsi dai rigori della notte e trovare rifugio in casa. 5 10 15 Le dicevano: Bambina! che tu non lasci mai stesa, dalla sera alla mattina, ma porta dove l hai presa, la tovaglia bianca, appena ch è terminata la cena! Bada, che vengono i morti! i tristi, i pallidi morti! Entrano, ansimano muti. Ognuno è tanto mai stanco! E si fermano seduti la notte attorno a quel bianco. Stanno lì sino al domani, col capo tra le due mani, senza che nulla si senta, sotto la lampada spenta. già grande la bambina; la casa regge, e lavora: 20 25 30 35 fa il bucato e la cucina, fa tutto al modo d allora, Pensa a tutto, ma non pensa a sparecchiare la mensa. Lascia che vengano i morti, i buoni, i poveri morti. Oh! la notte nera nera, di vento, d acqua, di neve, lascia ch entrino da sera, col loro anelito lieve; che alla mensa torno torno riposino fino a giorno, cercando fatti lontani col capo tra le due mani. Dalla sera alla mattina, cercando cose lontane, stanno fissi, a fronte china, su qualche bricia di pane, 73

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Educazione civica per la letteratura latina