Soluzione della prova

La prova ministeriale Sezione III Soluzione della prova La traduzione Così in quel momento in cui tutti gli altri avevano rinnegato falsamente l amicizia con Seiano, un cavaliere romano di nome Marco Terenzio, accusato per questo, ebbe il coraggio di difenderla, cominciando a parlare così di fronte al senato: Alla mia sorte forse può giovare meno riconoscere la colpa piuttosto che rinnegarla: ma comunque andranno le cose, io ammetterò sia di essere stato amico di Seiano sia di aver desiderato di esserlo sia di essere stato contento dopo averlo ottenuto. Lo avevo visto collega di mio padre al comando delle coorti pretorie, poi assumere al tempo stesso cariche civili e militari. I suoi parenti e amici erano ricoperti di onori; quanto uno era in stretta relazione con Seiano, tanto aveva titolo per entrare in amicizia con Cesare [l imperatore Tiberio]: invece quelli a cui era ostile, erano tormentati dalla paura e dalla miseria. Non prendo nessuno per esempio: difenderò tutti noi che siamo stati estranei agli ultimi progetti a mio solo rischio. Infatti onoravamo non Seiano di Volsianio, ma un membro della casa giulio claudia, tuo genero, Cesare, il collega del tuo consolato, l incaricato delle tue funzioni nello stato. (Annales VI, 8) Le risposte 1) Terenzio nel discorso di autodifesa di fronte al senato ammette l amicizia con Seiano, per la quale era incriminato, prendendo le distanze solo dagli ultimi progetti (novissimum consilium). Una prima e implicita giustificazione di questa amicizia è gia nel rievocare la carriera militare e civile di Seiano (tra l altro nota a Terenzio direttamente, perché fu collega del padre come pretore). Ma il punto centrale è il passaggio in cui Terenzio sostiene di essersi legato a Seiano non per ragioni personalistiche, ma perché membro della gens giulio-claudia e imparentato col princeps, perché collega nel consolato e incaricato del princeps stesso. Dunque non è per convenienza che ha cercato e ottenuto la sua amicizia, ma per lealta al casato del princeps e allo stesso Caesar, per lealta alle istituzioni, potremmo dire. Senza dubbio l atteggiamento «aperto e fermo di Terenzio e il suo coraggio di andare contro corrente e contro il suo interesse, avranno reso credibile la sua fides. Cassio Dione (12, 3-4) mostra invece come sia la paura che spinge molti a fare di Seiano, dopo la morte, il capro espiatorio anche delle responsabilita di Tiberio: l imperatore è difeso chiamando in causa la sua estraneita ai fatti o la costrizione a parteciparvi contro la sua volonta , per quanto improbabile possa apparire quest ultimo argomento. 2) L osservazione morale più esplicita di Tacito si trova nel post testo in traduzione, quando l autore motiva l esito del giudizio favorevole all imputato con «il tono aperto e fermo del discorso e con il fatto che «aveva coraggiosamente espresso quello che tut- 28

Palestra per l’Esame di Stato
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Preparazione alla prova di indirizzo del liceo classico