Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI Monache per forza Marianna de Leyva e le altre La figura della monaca di Monza, fra le più note dei Promessi sposi (grazie anche all allitterazione, che ne facilita il ricordo), è ispirata a suor Virginia (nata Marianna de Leyva, 1575-1650), costretta a prendere i voti per volontà del nobile padre. La storia documenta come Gian Paolo Osio, lo scellerato al quale Virginia si accompagnava (da lui ebbe addirittura dei figli), commise vari delitti per tenere celata la relazione. Finì poi ammazzato in casa di amici che lo tradirono. Nel frattempo il cardinale Federigo Borromeo, saputo dello scandalo, aveva fatto arrestare la suora, che dopo il processo venne murata viva in una cella minuscola, nella quale rimase quattordici anni. Fatto salvo il criminoso epilogo, il caso affrontato da Manzoni non è affatto eccezionale. Fino al XIX secolo poteva capitare che potenti famiglie, per zelo religioso o per non disperdere in troppi rivoli il proprio patrimonio, destinassero alla clausura delle figlie, a prescindere dal- Francesco Gonin, Gertrude pronta a entrare in monastero, 1837. 96 la loro volontà. Proprio negli anni in cui Virginia languiva in carcere, per esempio, la veneziana suor Arcangela (nata Elena Cassandra Tarabotti, 1604-1652), scrisse vari libri per denunciare il vergognoso costume di cui era stata vittima, come La semplicità ingannata (1654), apparso postumo e con lo pseudonimo di Galerana Baratotti. La monacazione forzata n a n n a a Un successo letterario di dimensioni internazionali fu, sempre nel Seicento, quello delle anonime Lettere di una monaca portoghese, apparse a Parigi nel 1669, nelle quali una suora esprime il suo sacrilego amore per un ufficiale dell esercito francese. Per secoli attribuite alla francescana Mariana Alcoforado, queste appassionate missive sono forse opera di un letterato francese semisconosciuto, Gabriel de Guilleragues (1628-1685).

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