Promessi sposi

LA VITA E LE OPERE Fotografia scattata nella seconda metà degli anni Sessanta: ritrae Manzoni all età di circa ottant anni. Sebastiano De Albertis, Giuseppe Garibaldi visita Alessandro Manzoni il 15 marzo 1862, 1863. Enrichetta, seguita a breve distanza dalla primogenita. Superato lo sconforto, nel 1837 Manzoni sposa Teresa Borri, vedova del marchese Stampa. Grazie al nuovo legame ritrova la serenità, che gli permette di dedicarsi con impegno alla riscrittura dei Promessi sposi. Il romanzo esce in dispense illustrate tra il 1840 e il 1842, completato dalla Storia della colonna infame, incentrata sul comportamento delle autorità milanesi durante la terribile peste del 1630. L edizione si rivela un fiasco, e mette in ginocchio le finanze dell autore, che subisce nel frattempo il dolore per la scomparsa della madre Giulia (1841). Nel 1848, durante le Cinque Giornate in cui Milano si ribella alla dominazione austriaca, si schiera a favore degli insorti, tra i quali combatte e viene fatto prigioniero il figlio Filippo. Il 22 marzo firma il proclama con cui si richiede l intervento dei Savoia, nella speranza che nasca in Italia un regno unitario e indipendente. Al ritorno degli austriaci resta sino all autunno del 1850 in territorio piemontese, nella villa di Lesa, sul lago Maggiore. Gli ultimi anni Alla proclamazione dell Unità d Italia, la sua posizione filopiemontese è premiata dal re Vittorio Emanuele II con una pensione e la nomina a senatore del regno. Manzoni, che ha sempre rifiutato premi e onorificenze, in questa occasione accetta, suscitando irritazione negli ambienti cattolici più intransigenti, ostili alla monarchia sabauda, giudicata nemica del potere temporale dei 9

Promessi sposi
Promessi sposi
Percorsi di lettura