Promessi sposi

ALESSANDRO MANZONI Alla metà degli anni Dieci inizia il periodo più fecondo dal punto di vista letterario. Nel 1816 Manzoni mette mano alla tragedia Il conte di Carmagnola, che concluderà solo nel 1819. Desidera tornare a Parigi, ma la famiglia è perplessa e le autorità austriache rifiutano di concedergli il passaporto. un momento di crisi interiore, che supera nel 1817, quando avvia la stesura di un altro inno sacro, La Pentecoste, presto seguito dalle Osservazioni sulla morale cattolica (18181819), composte su impulso del suo padre spirituale, Luigi Tosi, futuro vescovo di Pavia. Nel frattempo si lega al gruppo che gravita intorno al poeta dialettale Carlo Porta, e in particolare a Tommaso Grossi; nel dibattito che accende la cultura italiana tra classicisti, difensori della tradizione, e romantici, si schiera con questi ultimi, sia pure rimanendo ai margini delle polemiche. Non a caso segue con attenzione il giornale dei romantici lombardi, «Il Conciliatore , ma evita di scrivervi. Nel settembre del 1819 riesce finalmente a partire con la famiglia per Parigi, dove si trattiene sino alla primavera dell anno successivo. Tornato a Milano lavora alla tragedia Adelchi e assiste ai moti antiaustriaci, cui dedica l ode patriottica Marzo 1821. un anno di straordinaria creatività. A luglio, saputo della morte di Napoleone, compone in pochi giorni Il cinque maggio, che si intreccia alla stesura del Fermo e Lucia, prima formulazione dei Promessi sposi, avviata il 24 aprile 1821, che lo terrà impegnato sino al settembre del 1823. I promessi sposi approda finalmente alla pubblicazione nel 1827, incontrando uno strepitoso successo. Subito dopo Manzoni parte per Firenze, dove intende approfondire la conoscenza del toscano, in vista di una corposa revisione linguistica del romanzo. Il decennio cruciale Dopo il 1827 la vena creativa di Manzoni si inaridisce. La famiglia intanto è rapidamente cresciuta: nel 1830 Enrichetta partorisce per la decima volta, dando alla luce Matilde. l ultima gioia prima che la famiglia Manzoni sia funestata da una lunga serie di lutti: nel 1833, infatti, muore, sfinita dalle gravidanze, La maturità Francesco Hayez, Ritratto di Alessandro Manzoni, 1841. Nella mano sinistra lo scrittore stringe l inseparabile tabacchiera. UN UOMO RISERVATO Non dobbiamo confondere il narratore calmo, sereno, ironico che ci viene incontro dalle pagine dei Promessi sposi con l autore reale, che fu un uomo riservato, inquieto, sfuggente, facile preda di tante piccole nevrosi. Con il passare degli anni Manzoni imparò a convivere con le crisi di panico, le vertigini, l angoscia nei luoghi affollati, la balbuzie che lo coglieva quando era costretto a prendere la parola in pubblico. Il rimedio preferito per calmare le ansie consisteva in lunghe passeggiate, che furono per lui un abitudine quotidiana. 8

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