Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI Il romanzo dell ingiustizia Villano rincivilito! proseguì don Rodrigo: a x la a Ba x v a xa x ax jwn x copre codeste spalle di mascalzone, e ti salva la n ja n n jwn x sa a x a x n x nv a a a a n 1 jx j n n va in n n a a n a nl n Nicola Cianfanelli, Lucia incontra don Rodrigo, XIX secolo. Il male nei Promessi sposi si presenta innanzitutto come ingiustizia sociale, sotto forma di sopruso compiuto da un nobile, con il sostegno di un pavido sacerdote, ai danni di due popolani (f T1, p. 43; T2, p. 51). Don Rodrigo è convinto di poter fare i propri comodi senza render conto a nessuno, e non sarà fra Cristoforo a fargli cambiare idea (f T4, p. 70). Ma perché Manzoni decide di scrivere una «storia milanese del secolo XVII , lasciando perdere il Medioevo pur così in voga nei romanzi dell epoca? La risposta è chiara: il Seicento ai suoi occhi era il periodo più adatto a esemplificare la realtà di un mondo in cui la legge non è uguale per tutti, un mondo in cui la latitanza dei poteri pubblici lascia i più deboli a cominciare da Lucia alla mercé dei prepotenti. Si tratta di una questione ancora oggi fondamentale in un Paese come l Italia, dove la democrazia è arrivata tardi, e in forme spesso incompiute.

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