2 - Il racconto dei Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI 2. Il racconto dei Promessi sposi CHE COSA RACCONTA MANZONI Nell Introduzione ai Promessi sposi Manzoni sostiene di avere trovato e riscritto, in uno stile meno altisonante, un manoscritto in cui gli era capitato di leggere una «bella storia davvero accaduta, raccolta da un Anonimo nel Seicento. Quello del manoscritto ritrovato è un espediente intramontabile, a cui aveva già fatto ricorso, fra i tanti, Miguel de Cervantes (1547-1616) nel Don Chisciotte. Il primo blocco narrativo del romanzo (capitoli I-VIII) inquadrata la vicenda in Lombardia, sul ramo lecchese del lago di Como si concentra sul sopruso subìto da due devoti e laboriosi popolani, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella. Alla vigilia delle loro nozze due bravi , sgherri di don Rodrigo, un nobile invaghito di Lucia, si parano dinanzi al parroco, don Abbondio, intimandogli di rinunciare alla celebrazione, pena la vita (f T1, p. 43). Il vile sacerdote si piega alle minacce e il giorno successivo liquida Renzo accampando delle scuse (f T2, p. 51). Invano il giovane si rivolge all avvocato Azzeccagarbugli, confidando nell onestà di un uomo di legge: anch egli si rivela servo della volontà del potente signorotto. Non dà migliori frutti l intervento di fra Cristoforo, un frate cappuccino convertitosi alla religione dopo una giovinezza inquieta (aveva persino ucciso un nobile in un duello per futili motivi f T3, p. 60). Il frate spera di far leva sulla fede di don Rodrigo (f T4, p. 70): questi invece resta fermo nel proposito di impedire il matrimonio, più per capriccio che per vera passione, avendo scommesso con il cugino Attilio di riuscire nel suo intento. A questo Nicola Cianfanelli, Lucia e l Innominato, XIX secolo. Struttura e intreccio

Promessi sposi
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