Promessi sposi

I PROMESSI SPOSI 105 110 s era addormentata, ecco che, stando così immoto44 a sedere, sentì arrivarsi all orecchio come un onda di suono non bene espresso,45 ma che pure aveva non so che d allegro. Stette attento, e riconobbe uno scampanare a festa lontano; e dopo qualche momento, sentì anche l eco del monte, che ogni tanto ripeteva languidamente il concento,46 e si confondeva con esso. Di lì a poco, sente un altro scampanìo più vicino, anche quello a festa; poi un altro. «Che allegria c è? cos hanno di bello tutti costoro? Saltò fuori da quel covile di pruni;47 e vestitosi a mezzo, corse a aprire una finestra, e guardò. Le montagne eran mezze velate di nebbia; il cielo, piuttosto che nuvoloso, era tutto una nuvola cenerognola;48 ma, al chiarore che pure andava a poco a poco crescendo, si distingueva, nella strada in fondo alla valle, gente che passava, altra che usciva dalle case, e s avviava, tutti dalla stessa parte, verso lo sbocco, a destra del castello, tutti col vestito delle feste, e con un alacrità49 straordinaria. 44. immoto: immobile. 45. non bene espresso: non chiaramente decifrabile. 46. il concento: l armonia. 47. covile di pruni: giaciglio di cespugli spinosi. 48. cenerognola: simile alla cenere, grigiastra. 49. alacrità: una fretta piena di allegria. a TU per TU con il testo Quante notti tormentose, quanti incubi nei Promessi sposi! Don Abbondio che atterrito dai bravi (f T1, p. 43) fantastica di «fughe, inseguimenti, grida, schioppettate . Renzo che nel dormiveglia (f T9, p. 105) rivede le drammatiche giornate trascorse a Milano, don Rodrigo lo vedremo fra poco (f T11, p. 119) che sogna il severo ammonimento di fra Cristoforo (f T4, p. 70) e, svegliatosi di soprassalto, fa la più orribile delle scoperte. E ora l Innominato, al quale il balsamo del riposo è negato dai delitti di una vita intera, che affollano la sua memoria, presentandosi per la prima volta in tutta la loro mostruosa scelleratezza. L insonnia oggi è trattata come una disgrazia, da combattere con una tisana, una doccia tiepida, esercizi per rilassarsi, o magari le care vecchie pecore da contare. Ma se non si tratta di un problema ricorrente, perché non provare a considerarla un opportunità? La notte in cui non chiudiamo occhio per un errore commesso, per il timore di ciò che l indomani ci aspetta, per un emozione sconvolgente, è la notte giusta per fare finalmente i conti con Michelangelo Grigoletti, Lucia ai piedi dell Innominato, 1829. noi stessi, senza distrazioni. Analisi Ascoltare una donnicciola? 116 Dopo il colloquio con Lucia, l Innominato fornisce le disposizioni serali ai sottoposti e riguadagna in fretta la propria stanza, dove si mette a letto. Qui però lo assalgono pensieri inconsueti: le parole della giovane evidentemente sono riuscite a penetrare sotto la corteccia

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