Classe di letteratura - volume 3B

Glossario nell accostare due parole simili nel suono ma distanti nel significato; lo scopo è di creare una tensione semantica fra le voci coinvolte. Esempi: «la luce si fa avara amara l anima (E. Montale, I limoni, v. 42); «Trema un ricordo nel ricolmo secchio (E. Montale, Cigola la carrucola del pozzo, v. 3). Pastiche Opera letteraria, artistica, musicale in cui l autore ha volutamente imitato lo stile di un altro autore (o di altri autori). Anche, composizione, per lo più letteraria o musicale, risultante dalla giustapposizione di brani di opere diverse di un solo autore o di più autori che utilizzano stili e linguaggi diversi. Perifrasi Circonlocuzione o giro di parole con cui si significa una qualsiasi realtà cui ci si potrebbe riferire direttamente con un unico termine. Esempi: «Colui che tutto move (Dante, Paradiso, I, 1), per definire Dio, motore dell universo; «il cerchio di ferro con dentro il vuoto dove nascono gli spari (I. Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno, cap. 2) per indicare, dal punto di vista di Pin, la canna della pistola. Personificazione Concettualizzazione simbolica degli esseri e degli oggetti percepiti e descritti a imitazione della persona umana, al fine di rendere verosimile e accettabile il rapporto tra uomo e natura, sia nell ambito delle concezioni cosmiche sia nelle pratiche rituali di invocazione e preghiera, sia infine nelle forme mitopoietiche e artistiche (poesia, favolistica, scultura ecc.). Più in generale, attribuzione dei caratteri della persona umana in rappresentazioni artistiche e letterarie, come nelle allegorie . Esempio: «La Vita si ritolse tutte le sue promesse. / Egli sognò per anni l Amore che non venne (G. Gozzano, Totò Merùmeni, vv. 37-38). Piede Nella metrica classica, la più piccola unità ritmica di un verso, formata di due o più sillabe, con una parte forte (arsi) e una debole (tesi). Nella metrica italiana, ciascuno dei due membri, di uguale struttura metrica, in cui è suddivisa la fronte della strofa nella canzone antica o petrarchesca. Pleonasmo Espressione sovrabbondante, formata con l aggiunta di una o più parole non necessarie dal punto di vista grammaticale: frequente nel linguaggio familiare, si può trovare anche nella lingua letteraria e non implica di per sé una violazione di regole grammaticali ( a me mi piace , entrare dentro , uscire fuori sono pleonasmi). Esempio: «già gli ero stato / assuefatto (G. Ungaretti, Girovago, vv. 14-15). Poliptoto Figura retorica che consiste nel ripetere una parola già usata a breve distanza, modificandone il caso (o, nelle lingue non flessive, la funzione sintattica), il genere, il numero, il modo e il tempo. Esempio: «il niente del niente di ogni niente (E. Sanguineti, Ballata della guerra, v. 28). Prolessi Costruzione sintattica (detta anche anticipazione) in cui una o più parole (o un intera proposizione) sono collocate prima di ciò che sarebbe richiesto dal costrutto ordinario. Esempio: «Guarda la mia virtù s ell è possente (Dante, Inferno, II, 11). Prosopopea Figura retorica che consiste nel raffigurare come persone esseri inanimati o entità astratte. Esempio: «Là, presso le allegre ranelle, / singhiozza monotono un rivo (G. Pascoli, La mia sera, vv. 11-12). Protasi In grammatica, proposizione subordinata condizionale che, in correlazione con una proposizione principale (detta apodosi ), costituisce il cosiddetto periodo ipotetico. Esempio: «se tu cedi / come un ombra la spoglia [ ] / chi ti proteggerà? (E. Montale, A mia madre, vv. 5-8). Anche, la parte introduttiva del poema classico consistente in un breve cenno dell argomento da trattare (proposizione), cui si congiunge o si fa seguire l invocazione di qualche divinità (per lo più della Musa) per cominciare quindi il racconto dei casi dell eroe o dei fatti che costituiscono la materia dell opera. Q Quartina Strofa di 4 versi, di qualsiasi misura. Si usarono q. monorime nella poesia ritmica latino-medievale. Nella poesia italiana la q. si trova per lo più in combinazione con altre strutture strofiche a formare componimenti di diversa natura; per es., le 2 q. del sonetto (seguite da 2 terzine ) o la ripresa della ballata grande. Un componimento di sole q. è detto anche quarta rima. Quinario Nella metrica, verso composto di 5 sillabe (o, più propriamente, di 5 posizioni metriche ), con un solo accento principale sulla 4ª, usato di solito con altri versi, talora anche da solo, specialmente alternando un quinario piano con uno sdrucciolo e viceversa. Due quinari accoppiati in un verso solo formano il quinario doppio, usato anche come metro barbaro per imitare il falecio latino. Esempio: «Mentre ne càlici / il vin scintìlla / si come l ànima / ne la pupìlla (G. Carducci, A Satana, vv. 5-6); «in questo giòrno [ ] di castagnètte (E. Montale, Arsenio, vv. 7 e 11). R Registro (di comunicazione, di espressione) Ogni diverso modo di realizzare, nell atto linguistico, le diverse possibilità che offre un sistema linguistico o dialettale, soprattutto in rapporto al ricevente e alle finalità che chi parla o scrive si propone. Rima Identità fonetica nella terminazione di due o più parole, a partire dalla vocale tonica, particolarmente percepibile qualora tali parole si trovino a breve distanza in un testo in prosa o in fine di verso in testi poetici. Fanno r. o sono in r. vocaboli come testo : manifesto (r. piana, perché fra parole piane), virtù : tribù (r. tronca), veicolo : ridicolo (r. sdrucciola), biasimano : spasimano (r. bisdrucciola): queste coppie illustrano la r. perfetta. Quando l identità fonetica dalla tonica in poi non è assoluta, si ha una r. imperfetta, come nel caso dell assonanza o della consonanza . In un componimento poetico le rime vengono identificate a seconda della loro disposizione in una sequenza di versi; i tipi di disposizione fondamentali sono: r. baciata, quando procede per coppie (AABB); rima alternata, se le rime si alternano (ABAB); r. incrociata, se una coppia abbraccia 873

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi