Oltre il Neorealismo

IN BREVE Oltre il Neorealismo Finita la breve stagione del Neorealismo, si assiste a un ripiegamento nell interiorità e dunque al racconto delle ripercussioni degli eventi della Storia sull individuo. Oggettività e soggettività La stagione del Neorealismo ha breve durata (circa un decennio). Dalla metà degli anni Cinquanta, infatti, l idea di una rappresentazione rigorosamente oggettiva della realtà storica e sociale viene percepita come un limite, con la conseguenza che la maggior parte degli scrittori italiani si incammina su altre strade. Già in piena temperie neorealista, del resto, alcuni autori rifiutano i moduli narrativi tipici di quella corrente. il caso, per esempio, di uno scrittore che vive appartato dalla scena culturale del suo tempo, ma che dimostra un notevole spessore poetico: l emiliano Silvio D Arzo (1920-1952), autore del racconto lungo Casa d altri (uscito postumo nel 1952 in rivista e nel 1953 in volume), un dramma di coscienza in cui la dimensione storica appare ininfluente. Nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa e nel Giardino dei Finzi Contini di Bassani la Storia è rivisitata attraverso le vite dei protagonisti. L interiorizzazione del passato Si discosta nettamente dall approccio neorealista anche Il Gattopardo (1958) del siciliano Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957). Pur trattandosi di un romanzo storico, ambientato negli anni dell unificazione italiana, l interesse del narratore è prevalentemente proiettato sull interiorità del protagonista, Fabrizio, principe di Salina. Il ferrarese Giorgio Bassani (1916-2000), invece, in libri come la raccolta di racconti Cinque storie ferraresi (1956) e il romanzo Il giardino dei Finzi-Contini (1962) racconta i drammi e le inquietudini della comunità ebraica della sua città negli anni della persecuzione razziale. Nonostante l ambientazione storica, però, anche lo sguardo di Bassani è rivolto soprattutto a mettere a fuoco una condizione umana più generale, fatta di nostalgia per l infanzia, dolore per il male subìto e rassegnazione alla violenza della Storia. Le contraddizioni della Storia e della borghesia italiana sono registrate con assoluta originalità da Carlo Emilio Gadda, prolifico autore di romanzi e saggi in cui la nevrosi da esperienza personale diventa simbolo universale del disordine del mondo. Tale disordine è reso con una ardita sperimentazione linguistica. Il caso Gadda Un posto decisamente a sé stante occupa la figura di Carlo Emilio Gadda (1893-1973), un grande scrittore di statura europea, autore di una cospicua produzione letteraria e saggistica caratterizzata da pirotecniche invenzioni stilistiche e incompiutezza narrativa. Nelle sue opere egli rende la condizione di nevrosi, che da esperienza personale diventa simbolo universale, vera e propria allegoria del disordine che incombe sulla vita umana. La sperimentazione linguistica mai fine a sé stessa, ma strumento usato per cogliere la mutevole complessità del reale; la rabbiosa descrizione di una società labirintica, fatta di rumori, odori, speculazioni, in cui l individuosi smarrisce; la violenta critica alla vacuità di una certa borghesia italiana: sono tutte caratteristiche di questo scrittore difficile ma originalissimo, in grado di coniugare commedia e tragedia, prosa e lirica, filosofia e letteratura, a partire da capolavori come i romanzi Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957) e La cognizione del dolore (1963). Tra passato e presente | LA STORIA E LA MEMORIA | Tomasi di Lampedusa e Bassani sono l esempio di come la dimensione storica non sia affatto assente dall orizzonte letterario degli scrittori che non si riconoscono nel Neorealismo o che tentano di superarlo. Per questi autori, però, essa non è importante in quanto tale, ma per le peculiari modalità con cui i singoli autori ne interiorizzano gli eventi, i drammi e le contraddizioni. IL GENERE / LA NARRATIVA ITALIANA DEL SECONDO NOVECENTO / 541

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi