Le forme della denuncia

IN BREVE La riflessione sulla Storia è alla base della Storia di Elsa Morante. La Seconda guerra mondiale Come vedremo in un unità a parte ( p. 728) l interesse storico è invece centrale nel romanzo più importante di Elsa Morante (1912-1985), La Storia (1974), in cui le grandi vicende collettive gli anni della guerra e dell immediato dopoguerra (1941-1947) influenzano negativamente, con il loro carico di odio e violenza, i percorsi esistenziali di alcuni personaggi del popolo, in una Roma devastata dalle bombe. Sulla scena agiscono misere figure di vinti, alla cui condizione la narratrice si avvicina in maniera empatica e a tratti patetica, portando il lettore a provare pietà nei loro confronti. Uscita nel 1974, dopo la stagione dello sperimentalismo neoavanguardistico (di cui parleremo tra breve), l opera tende a recuperare le strutture del tradizionale romanzo realistico attraverso una narrazione logica e consequenziale, leggibile , e in quanto tale diretta a un ampio pubblico. Essa dimostra altresì come il Neorealismo non abbia esaurito il bisogno di rielaborazione di un periodo storico complesso e problematico quale quello degli anni a cavallo della Seconda guerra mondiale. La ricerca delle proprie origini anima la memoria autobiografica di Luigi Meneghello in Libera nos a malo. La riscoperta delle origini A una dimensione più soggettiva, cioè al microcosmo infantile del proprio paese d origine, Malo (in provincia di Vicenza), riporta il vero e proprio «scavo archeologico nella memoria messo in atto da Luigi Meneghello (1922-2007) in Libera nos a malo (1963). Si tratta di un romanzo di ispirazione autobiografica scritto in una prosa molto personale, costituita dall interazione fra dialetto veneto, termini gergali e vocaboli colti: un singolare pastiche capace di restituire un preciso ambiente sociale e una specifica condizione psicologica. Dello stesso autore va segnalata anche l originale rivisitazione della Resistenza nel romanzo I piccoli maestri (1964). | LE FORME DELLA DENUNCIA | Accanto ai temi della Storia e della memoria, nella narrativa italiana del secondo Novecento si trova l urgenza di raccontare il presente. Lo fanno in particolare quegli autori che scelgono di confrontarsi con gli epocali mutamenti sociali in atto dalla metà degli anni Cinquanta, denunciando gli aspetti oscuri o paradossali del nuovo sistema. Autori come Bianciardi e Volponi parlano del presente: della società industriale, della vita di fabbrica e dell alienazione. Testo PLUS «Nella fabbrica c è un santo (P. Volponi) Sciascia parte da fatti di cronaca per denunciare il legame tra politica e criminalità organizzata. I lati negativi del boom economico Sulla realtà della moderna metropoli industriale si appunta il graffiante sarcasmo del grossetano Luciano Bianciardi (1922-1971). Dopo alcuni anni trascorsi a Milano, egli rappresenta i ritmi produttivi spersonalizzanti della metropoli nel romanzo La vita agra (1962), svelando gli effetti del boom economico attraverso uno sguardo straniante, visionario e spesso surreale. Il racconto della nuova realtà dell industrialismo diventa una sorta di genere narrativo, nell ambito del quale si colloca anche il marchigiano Paolo Volponi (1924-1994) fin dal suo romanzo d esordio, Memoriale (1962), in cui il mondo della fabbrica assurge a simbolo della società contemporanea, dominata dall alienazione e dall incomunicabilità. Gli intrecci tra politica e criminalità Sempre negli anni Sessanta il siciliano Leonardo Sciascia (1921-1989) trae spunto dai fatti di cronaca come gli efferati delitti compiuti dalla criminalità organizzata per costruire le trame dei suoi romanzi, che sfruttano abilmente le convenzioni della narrativa di genere, in particolare del giallo. Ricordiamo, in quest ambito, Il giorno della civetta (1961) e A ciascuno il suo (1966). Nel decennio successivo, anche a seguito del suo diretto coinvolgimento nella vita politica in qualità di deputato nazionale ed europeo, Sciascia approfondisce il tema della connivenza tra poteri pubblici e gruppi mafiosi in romanzi quali Il contesto (1971) e Todo modo (1974). 542 / IL SECONDO NOVECENTO E GLI ANNI DUEMILA

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi