T3 ANALISI ATTIVA - Non chiederci la parola

Non chiederci la parola / T3 / Ossi di seppia / L impossibilità di interpretare la realtà / Scritta nel 1923 e collocata in apertura della sezione Ossi di seppia, è una delle poesie più celebri della letteratura italiana del Novecento. Montale vi definisce la sua poetica per via negativa, nella convinzione che sia possibile esprimere soltanto ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. METRO 3 quartine polimetriche, con prevalenza di endecasillabi; le prime due a rima incrociata (ABBA, CDDC), l ultima a rima alternata (EFEF). Ai vv. 6-7 la rima è ipermetra (amico : canicola). Non chiederci la parola che squadri da ogni lato l animo nostro informe, e a lettere di fuoco lo dichiari e risplenda come un croco perduto in mezzo a un polveroso prato. 5 10 Ah l uomo che se ne va sicuro, agli altri ed a se stesso amico, e l ombra sua non cura che la canicola stampa sopra uno scalcinato muro! Non domandarci la formula che mondi possa aprirti, sì qualche storta sillaba e secca come un ramo. Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo. 1 che squadri da ogni lato: che definisca con precisione. 2 informe: privo di forma definita e quindi di ogni certezza positiva. a lettere di fuoco: con lettere marchiate a fuoco, cioè impresse in modo indelebile. 3 croco: fiore dello zafferano, che può essere di colore giallo sgargiante. 7-8 e l ombra muro: e non si cura della sua ombra (cioè della parte oscura di sé), che il sole nell ora più calda (canicola) proietta su un muro scrostato. 10 sì: bensì, ma soltanto. ANALISI ATTIVA Un poeta privo di certezze I contenuti tematici Non chiederci la parola apre la sezione degli ossi brevi che dà il titolo all intera raccolta. Montale colloca il componimento in questa posizione privilegiata enfatizzandone così la funzione di manifesto , in cui sinteticamente espone il suo modo di intendere la poesia. Per farlo sceglie una modalità dialogica, rivolgendosi a un tu non meglio precisato, da parte di un noi che vorrebbe sottintendere un intera generazione di uomini e di artisti, privi delle certezze ideologiche che avevano sostenuto l opera dei loro predecessori, come Carducci, Pascoli e soprattutto d Annunzio. Ai proclami di quest ultimo il poeta oppone un sapere solo negativo, che respinge sul piano filosofico-conoscitivo prima ancora che politico le verità positive e il vitalismo allora dominante, andando molto al di là del semplice, sia pur significativo, rifiuto nei confronti della dittatura fascista, da poco al potere. 1. Già nella prima strofa l io lirico indica che cosa non si può chiedere ai poeti. Di che si tratta? 2. Quali osservazioni puoi fare sull antitesi tra la parola che squadri (v. 1) e l animo nostro informe (v. 2)? L ombra sul muro Montale mutua da Leopardi e Schopenhauer un pessimismo inflessibile, che dà origine a una visione del mondo al tempo stesso scettica e stoica, vale a dire insieme rinunciataria e coraggiosa. Se il «male di vivere è la norma, infranta soltanto dallo sporadico sbocciare di un laico «miracolo , compito del poeta non è consolare gli afflitti o rimettersi a una L AUTORE / EUGENIO MONTALE / 271

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi