Classe di letteratura - volume 3B

Il vitalismo panico fa di Esterina un equorea creatura (v. 33) che riecheggia, anche nel lessico che la designa, la donna dell Alcyone dannunziano, capace di instaurare un ingenua e felice sintonia con il sole e il mare, la luce e l acqua, indifferente ai rovelli del poeta, il quale non può fare altro che osservarla dalla riva, come rimarca il distico finale: Ti guardiamo noi, della razza / di chi rimane a terra (vv. 50-51). Il suo atteggiamento nei confronti di Esterina è ambivalente. Certo egli ne invidia l inconsapevolezza, che la preserva dalle amarezze: ciò lo porta a sperare per lei un futuro sereno e ad approvarne la condotta (Hai ben ragione tu! Non turbare / di ubbie il sorridente presente, vv. 36-37). D altra parte nelle sue parole la stupita ammirazione è impregnata di un ironia affettuosa. La fusione con il mare, divino amico che afferra Esterina, non costituisce per lui una tentazione. Il dialogo con i modelli D Annunzio e la lucertola Montale si pone oltre d Annunzio, rifiutando l idea di un adesione immediata e sensuale alla vita. Lo si comprende già dal titolo, che, come quello di altre poesie degli Ossi di seppia (Corno inglese, Quasi una fantasia, Minstrels), fa ricorso al lessico musicale. Il falsetto è un modo di cantare che fa il verso a un altra voce: viene evocato per marcare la distanza del poeta dalle atmosfere di Alcyone in cui Esterina è completamente immersa. Nel disegnarne il profilo, Montale tiene presenti due modelli. Da un lato la protagonista unica figura femminile nominata in modo esplicito negli Ossi di seppia rimanda al tipo della giovane intatta, dalla grazia misteriosa e inarrivabile, celebrato da Vincenzo Cardarelli in Adolescente; dall altro possiamo considerarla una versione estiva dell audace pattinatrice che in Invernale di Guido Gozzano disegna arabeschi sul ghiaccio scricchiolante, mentre il poeta la osserva incantato dalla riva del lago. Le scelte stilistiche L ironico e parodico gioco di allusioni a d Annunzio induce Montale a innalzare il registro, proponendo ricercati intrecci fonici e rime preziose, come rintocca : brocca; brullo : fanciullo; stride : s incide. Compaiono inoltre numerosi termini aulici (fumea, adusta, assembra, equorea, lito), riferimenti alla mitologia classica (l arciera Diana, v. 12, il presagio che rintocca nell elisie sfere, v. 16), anfibologie (Salgono i venti autunni, v. 13), giri sintattici complessi, perifrasi nobilitanti (ponticello / esiguo, vv. 42-43, e tremulo asse, v. 46, per trampolino ; gorgo che stride, v. 43, per onde fragorose ; tuo divino amico che t afferra, v. 49, per mare in cui ti immergi ). Lo scabro scenario ligure che connota gli Ossi di seppia non è eliminato, ma si concentra nella seconda strofa, dove accompagna le movenze di Esterina, che stesa sullo scoglio lucente di sale (v. 24) viene paragonata prima alla lucertola / ferma sul masso brullo (vv. 26-27) e poi a un alga, un ciottolo (v. 32). VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 Fai la parafrasi della poesia. 2 Dove si trova Esterina mentre il poeta la osserva? ANALIZZARE 3 Individua le principali figure di suono presenti nel componimento. 4 Quali elementi del paesaggio rimandano a una visione panica che ricorda d Annunzio? SCRIVERE PER... RACCONTARE 7 Immagina un dialogo fra Esterina e il poeta, scrivendo 5 battute per ciascuno. INTERPRETARE 5 6 Hai ben ragione tu! (v. 36), dice Montale a Esterina. Spiega in un breve testo a che cosa si riferisce questa esclamazione. Quale funzione ha il mare nel componimento? Henri Charles Manguin, Una bagnante (particolare), 1906. Mosca, Museo Pu kin. 270 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi