Classe di letteratura - volume 3B

PALESTRA DI SCRITTURA 45 50 55 60 65 70 75 80 85 ca, l inquietudine che genera poi tutte le altre inquietudini, le insoddisfazioni, le malattie, le angosce del suo dramma intimo; raccontato nelle poesie o con aperte confessioni o con metafore, cioè cogliendo altrove o paragonando altre forme e altre situazioni di inquietudine e di malessere alla sua (anche Trieste, abbiamo visto, è a suo modo «diversa e può quindi facilmente trasformarsi in un simbolo: parlare di Trieste è come parlare di sé, o meglio dei propri genitori, o della madre o, infine, della nutrice, della balia amata che lo allevò con amore materno, quasi sostituendosi alla mamma nel cuore e nella memoria del poeta). Se nella «diversità sono le ragioni del malessere, è naturale che la salute venga cercata e indicata col desiderio di mescolarsi alla calda vita di tutti, confondersi nella folla del borgo, nella truppa anonima ma umana del reggimento. Insomma, «essere come tutti gli uomini di tutti i giorni . Questo è l itinerario del romanzo di Saba, dai sintomi della malattia ai progetti di guarigione. Essere come tutti gli uomini, d accordo, ma prima ancora riconoscersi nelle creature e riconoscere le virtù delle creature, esemplari per l uomo: cioè riconoscere alla natura quelle virtù che l hanno da sempre proposta come modello di vita, di esistenza, come insegnano trenta secoli di cultura contadina. Chi sono queste creature? Una capra, un merlo, un pettirosso Sono gli animali e sono le piante e i fiori, ma è anche il mare, il cielo, il borgo, il campo. Oppure sono i giovani, i ragazzi, Glauco, Guido, il garzone con la carriola, il portiere della Triestina, cioè il simbolo della salute e dell innocenza per antonomasia. Certo non per disegnare un quadro idillico della realtà, ma per restituire al dramma dell uomo una pulizia e una consistenza naturali. Ed ecco che il romanzo di Saba si arricchisce di nuovi elementi, di nuovi personaggi, di nuove storie. Dopo la madre e la balia (la divisione del suo cuore, sempre scisso in due), la quiete potrebbe venirgli dalla moglie Lina, una dei protagonisti del suo racconto. E Lina è presentata subito in una celeberrima poesia, paragonata a tutte le creature domestiche e familiari all uomo per utilità o bellezza, per definire così la naturale innocenza. certo una delle più importanti poesie d amore di tutti i tempi: «Tu sei come una giovane, / una bianca pollastra / Tu sei come una gravida / giovenca / Tu sei come la rondine Ma dopo Lina entra in scena Linuccia, la figlia, nuovo eventuale motivo di una nuova divisione. E poi i compagni conosciuti durante il servizio militare e la guerra, come Zaccaria. Il racconto infatti è andato avanti: Umberto è cresciuto, si è sposato, ha avuto una figlia, è venuto in Italia a fare il soldato, è partito per la guerra. Una guerra non eroica, se per eroismo si intende solo il gesto clamoroso e vistoso, ma una guerra vissuta accanto agli «uomini di tutti i giorni , per ricomporre, rimettere assieme una solidarietà e una comprensione umana annullate da una brutale follia. Quindi la pace e il ritorno a Trieste, divenuta italiana. Poi il lavoro, l acquisto di una libreria antiquaria, una vita normale. Pace, normalità? Per Saba la pace è breve e apparente, presto rotta dall irrequietezza, da quell antico malessere di dentro che cerca una medicina nella meditazione, nella confessione, nell esame ripetuto e continuo di sé e delle cose del mondo, alla ricerca di un equilibrio o alla ricerca della verità. Che è il fare poesia. Perciò ancora una volta Saba è diviso, tra il desiderio e il timore di «guarire (l impossibilità?), se guarire può significare anche la perdita del motivo per cui scrivere, confessarsi, essere poeta: essere cioè «diverso in un altro modo. Questo è il tema svolto nella parte centrale del suo romanzo autobiografico. 242 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

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Dalla Prima guerra mondiale a oggi