L’età dei totalitarismi

Crollo della Borsa americana e inizio della crisi economica Concordato fra Chiesa e Stato Hitler diventa cancelliere del Reich tedesco Guerra civile spagnola Introduzione in Italia delle leggi razziali 1929 1933 1936-1939 1938 Seconda guerra mondiale 1939-1945 1925 1929 1931 1945 Pubblicazione della raccolta Ossi di seppia, di Montale Nasce la Reale Accademia d Italia Pubblicazione della raccolta L allegria di Ungaretti Seconda edizione del Canzoniere di Saba de maggioranza degli intellettuali spingono però per l entrata in guerra. Con il paese diviso tra neutralisti e interventisti, nel maggio del 1915 il governo guidato da Antonio Salandra decide a sorpresa di schierarsi al fianco della Triplice Intesa (Francia, Inghilterra e Russia), con la promessa di vedersi attribuiti, alla fine delle ostilità, il Trentino, il Sud Tirolo, la Venezia Giulia e l Istria. Nonostante il Parlamento sia in maggioranza neutralista, prevale il più chiassoso e aggressivo schieramento degli interventisti, un fronte eterogeneo in cui si mescolano nazionalisti, irredentisti, socialisti, sindacalisti rivoluzionari e perfino sinceri democratici, convinti che la guerra contro il nemico di sempre l Austria possa completare il processo risorgimentale. L esito del conflitto La Grande guerra cambia radicalmente il quadro politico europeo. I trattati di pace stipulati a Versailles, nel 1919, tra gli Stati vincitori (Francia, Inghilterra, Italia e Stati Uniti, questi ultimi intervenuti nel conflitto nel 1917) e gli sconfitti (Germania e Austria in primo luogo) determinano la scomparsa di ben quattro imperi: quello tedesco, quello austro-ungarico, quello ottomano e quello russo (uscito dalla guerra già nel 1917, a seguito della Rivoluzione d Ottobre), sostituiti da nuove repubbliche indipendenti. Viene inoltre sancita la grave umiliazione della Germania, costretta a pagare un enorme debito di guerra, a perdere tutte le sue colonie e a smobilitare le forze armate. | L ET DEI TOTALITARISMI | I problemi del dopoguerra Il passaggio dalla guerra alla pace vede il manifestarsi di molteplici criticità: le tensioni sociali, il disagio dei reduci (spesso incapaci di riadattarsi alla quotidianità), la difficile riconversione dell apparato industriale, l impoverimento delle masse e la crescente inflazione; l attesa o, al contrario, il timore di una rivoluzione analoga a quella che ha portato i bolscevichi al potere in Russia; i rancori per trattati di pace ritenuti umilianti (come accade in Germania) o non rispondenti alle promesse iniziali (in Italia si diffonde il mito dannunziano della «vittoria mutilata per il fatto che la città di Fiume rimane sotto tutela internazionale). Si determina così un generale clima di malcontento che le vecchie élite, sopravvissute al potere, non sono più capaci di gestire, anche per la debolezza delle istituzioni liberali. | L ITALIA: LA NASCITA DEL FASCISMO | Il biennio rosso e l ascesa di Mussolini Mentre l Italia è sconvolta da lotte sociali e operaie di portata inedita il cosiddetto biennio rosso (1919-1920) si afferma il movimento fascista, che, guidato dall ex socialista Benito Mussolini (1883-1945), presenta inizialmente un composito programma politico in cui trovano accoglienza aspetti ideologici progressisti, richiami anticlericali e repubblicani. Di lì a poco, tuttavia, Mussolini impone alla sua organizzazione un cambiamento di rotta che, con una netta svolta a destra, mira L EPOCA E LE IDEE / 23

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi