Le prose

La forma di una poesia civile Le scelte stilistiche La tradizione della poesia civile italiana non è priva di retorica: il poeta vate che dispensa insegnamenti morali e lezioni politiche costituisce una figura ricorrente anche dopo l Ottocento. Senza rinunciare alla funzione pubblica della poesia, Ungaretti la declina però in una forma diversa: l ispirazione è sempre tratta dalla Storia e dai suoi grandi eventi, ma il messaggio che egli intende fornire supera le logiche contingenti del tempo per assumere un significato universale. Dunque, se il modo imperativo dei verbi in apertura (Cessate, non gridate ripetuto due volte nello stesso verso) e l insistenza delle rime o delle consonanze interne (cessate : gridate : gridate : volete : sperate) tradiscono l impeto e l indignazione in un monito che vuole essere accorato e severo, nella seconda strofa il linguaggio si fa più sussurrato, quasi allusivo: lo richiede il compito della poesia, che non deve urlare, ma ascoltare la flebile, eppure indispensabile, voce dei morti. VERSO LE COMPETENZE COMPRENDERE 1 A chi si rivolge il poeta? 2 Che messaggio possono comunicare i morti ai vivi? ANALIZZARE 3 Quale registro linguistico utilizza il poeta? Individuane le parole più significative. 4 Perché la voce dei morti è un sussurro quasi impercettibile? 5 Perché l erba è lieta dove non passa l uomo (v. 8)? INTERPRETARE 6 7 Quale giudizio complessivo sulle azioni umane emerge dal testo? 8 Perché Non gridate più può essere considerata un esempio di poesia civile ma non politica ? DIBATTITO IN CLASSE 9 Ritieni che il messaggio di Non gridate più possa essere definito pacifista o non violento ? E, in tal caso, pensi che un messaggio del genere possa essere efficacemente trasmesso dalla poesia, o altre forme espressive sono, a tuo parere, più incisive ed efficaci? Discutine con i compagni. Perché le grida uccidono i morti? In che senso questi possono morire un altra volta? IN BREVE Nel volume postumo Saggi e interventi sono raccolti reportage, scritti su autori amati o tradotti e dichiarazioni di poetica. | Le prose | Scritti ermeneutici e reportage Per Ungaretti la forma non si limita ad assumere una funzione esornativa: le opzioni formali hanno sempre una giustificazione e un profondo significato, che meritano di essere approfonditi e spiegati sul piano teorico. Ciò permette di comprendere la ricchezza della sua attività ermeneutica, ovvero i numerosi scritti in cui il poeta manifesta la costante ambizione di essere «esegeta di sé stesso (Pavarini), spiegando passo dopo passo le ascendenze culturali e i significati simbolici che connotano la sua identità letteraria e forniscono la chiave per interpretare i suoi versi. Nei suoi Saggi e interventi (uscito postumo nel 1974) in particolare Ungaretti definisce la propria concezione della poesia, il valore dei procedimenti linguistici e stilistici adottati, l importanza di alcuni fondamentali nodi simbolici, le influenze di diverse esperienze significative della lirica europea (da Petrarca a Leopardi, da G ngora a Shakespeare, da Blake a Mallarmé, tutti autori, fra l altro, tradotti dal poeta). Cospicua è, nell ambito della sua attività di prosatore, anche la produzione giornalistica: tra il 1931 e il 1935, l autore scrive reportage per la testata torinese La Gazzetta del Popolo . Si tratta per lo più di scritti di viaggio, composti secondo i moduli della prosa d arte promossi dalla rivista La Ronda , in cui si mescolano annotazioni letterarie, divagazioni storiche e artistiche, descrizioni paesaggistiche. L AUTORE / GIUSEPPE UNGARETTI / 169

Classe di letteratura - volume 3B
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Dalla Prima guerra mondiale a oggi