T14 - Non gridate più

Non gridate più / T14 / Il dolore / Ascoltare le voci dal passato / Il poeta non si trova più soldato al fronte come durante la Grande guerra , ma qui è un civile fra tanti, che osserva (o ricorda) con sgomento la tragedia del secondo conflitto mondiale. Il suo invito accorato ai vivi è quello di rispettare i morti: urlare significherebbe coprire le loro voci e i loro ammonimenti, impercettibili ma preziosi. METRO 2 quartine, la prima composta da novenari, la seconda da un endecasillabo, due settenari e un novenario. Cessate d uccidere i morti, non gridate più, non gridate se li volete ancora udire, se sperate di non perire. 5 Hanno l impercettibile sussurro, non fanno più rumore del crescere dell erba, lieta dove non passa l uomo. Le parole valgono perire Tutti conosciamo una naturale tendenza psicologica a trovare sinonimi meno brutali per indicare gli aspetti negativi o sgradevoli della realtà. una figura retorica chiamata eufemismo (sostituire un espressione propria e usuale con un altra di significato attenuato). Una di queste parole, se vogliamo, è perire al posto di morire (dal latino pereo, vado in rovina ). Allo stesso modo, per significare che una persona è morta possiamo dire che è spirata, è scomparsa, ha cessato di soffrire, è passata a miglior vita o è volata in cielo. Se invece chi parla o scrive intende essere molto diretto, o persino brutale, potrebbe utilizzare (sempre come sinonimi di morire) altre espressioni, gergali o spregiative. Sapresti indicarne qualcuna? DENTRO IL TESTO La memoria come antidoto alla distruzione Due ipotesi, un unico significato I contenuti tematici Dinanzi all orrore della guerra, il poeta implora silenzio: non per sé, ma per i defunti, che dopo la morte fisica rischiano di essere annientati una seconda volta. Essi infatti vanno ascoltati in una sorta di raccoglimento religioso: in tal modo si può afferrare l impercettibile sussurro (v. 5) che promana dalla terra, non calpestata dal piede profano e distruttore dell uomo. Solo il silenzio come estrema forma di dignità e riserbo umani, infatti, può far crescere l erba (lieta dove non passa l uomo, v. 8), cioè ricomporre idealmente quell armonia del creato turbata dalla stupida crudeltà dell uomo. La compostezza e il rispetto per i morti sono gli unici strumenti per reagire alla barbarie: chi grida e dimentica il passato è condannato a non conservare traccia di umanità, a uccidere per la seconda volta le vittime della strage, ignorando la loro muta richiesta di pace. Non conosciamo la data di composizione della poesia, ma gli studiosi formulano due ipotesi. La prima è che sia stata scritta nel 1943, precisamente nel luglio di quell anno, quando il bombardamento alleato su Roma distrusse il quartiere di San Lorenzo, non lontano dal cimitero del Verano, causando la morte di circa tremila persone. La seconda propone invece una data più tarda: Ungaretti sarebbe stato ispirato a scrivere Non gridate più dall accesa conflittualità politica e sociale che sconvolgeva il paese appena uscito dalla tragedia della guerra e del nazifascismo. Qualunque sia stata l occasione che l ha ispirata, il significato fondamentale della poesia non cambia: soltanto la memoria e la lezione della Storia possono cancellare l odio e la violenza. 168 / DALLA PRIMA ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Classe di letteratura - volume 3B
Classe di letteratura - volume 3B
Dalla Prima guerra mondiale a oggi