Pagine di realtà - I giovani e la voglia di cambiare il mondo

Educazione CIVICA – Pagine di realtà

I giovani e la voglia di cambiare il mondo

Nel romanzo La giornata d’uno scrutatore si vede come la questione dell’appartenenza politica fosse decisiva nell’Italia degli anni Cinquanta. Oggi, caduti muri e steccati ideologici, la politica sembra talora un argomento privo di interesse, soprattutto agli occhi dei giovani. Paola Bignardi – docente di Psicologia sociale all’Università Cattolica del Sacro Cuore – ed Elena Marta – coordinatrice dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo – riflettono sulle cause del disinteresse dei giovani nei confronti della politica e sui rimedi da porvi.
“Nei giorni del lockdown a causa della pandemia, si sono visti giovani che consegnavano la spesa o i medicinali ad anziani e adolescenti che intrattenevano, con attività didattiche e ludiche, bambini in età scolare su siti da loro ideati. Qualcuno di questi adolescenti e giovani ha dichiarato, nell’ambito del lavoro di indagine dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, che già prima del lockdown era impegnato in attività di volontariato; qualcun altro ha dichiarato che l’impegno a favore degli anziani era determinato dal desiderio di poter uscire da casa; altri ancora, però, hanno affermato di avere capito cosa significhi “interdipendenza”, di aver compreso cosa significhi responsabilità sociale e di avere deciso di far qualcosa per la “comunità”. Possiamo pensare che questo sia l’esito di una situazione straordinaria ed emergenziale, di eventi che hanno toccato le corde emotive e che non si trasformi poi in atteggiamenti e comportamenti stabili. Tuttavia alcuni dati raccolti prima del lockdown attraverso dei focus group presentano riflessioni interessanti da parte degli adolescenti sull’impegno e sulla politica; essi dicono come, sebbene non sempre in termini di comportamenti, siano portatori di germi di solidarietà che necessitano di essere visti, compresi, coltivati e fatti fiorire.
Da questi dati emerge che, secondo gli adolescenti, l’impegno sociale si esplica nell’aiutare gli altri, rispettare l’ambiente e agire per il cambiamento. In merito all’aiutare gli altri, molti adolescenti lo definiscono come il mettere in atto piccoli gesti legati alla quotidianità che implicano lo spendersi per chi ha un bisogno; non pensano che questo debba passare necessariamente dalle organizzazioni di volontariato. [...] Sicuramente preponderante tra i ragazzi è la preoccupazione per l’ambiente, che si esprime in comportamenti concreti e quotidiani come la raccolta differenziata, l’utilizzo di materiali diversi dalla plastica, il risparmio dell’acqua.
È interessante notare come per i giovani le azioni di impegno non siano fini a sé stesse o volte semplicemente a rispondere a un bisogno, ma devono essere finalizzate al cambiamento. Diversi adolescenti hanno dichiarato di essersi impegnati anche in attività di volontariato organizzato perché volevano agire per cambiare il contesto, per migliorare i propri ambienti di vita, in primis quello della scuola, e mettersi in gioco per promuovere il benessere di tutti. Questo è un dato interessante, perché conferma che adolescenti e giovani sono disposti a impegnarsi nella misura in cui possono verificare che la loro azione può sortire effetti, può essere efficace, può produrre cambiamenti reali. [...]
Lontana dalla realtà degli adolescenti è, invece, la dimensione politica di cui parlano con un elevato distacco. Dalle loro parole emerge una forte distinzione tra la dimensione ideale e quella reale della politica. La dimensione ideale riguarda due caratteristiche: la serietà, intesa come assunzione di responsabilità e rispetto delle regole e delle promesse fatte, e l’orientamento al miglioramento, che si basa sull’essere al servizio del bene comune. La politica reale, invece, è percepita come corrotta e inaffidabile. [...]
Abbiamo usato i dati appena presentati per una sperimentazione. Come Osservatorio Giovani, abbiamo chiesto a giovani, impegnati nella politica locale, residenti nel medesimo territorio degli adolescenti ma appartenenti alla generazione precedente, come interpretassero quanto affermato dai loro “fratelli minori”; ne è emersa un’interessante lettura. Essi hanno individuato tre cause dell’atteggiamento degli adolescenti: la prima riguarda la mancanza dell’insegnamento dell’Educazione civica come materia scolastica e il fatto che vi sia un insegnamento della Storia che non aiuta a capire il presente. La seconda riguarda il vissuto di disillusione dei genitori verso la politica odierna, sentimento che è stato trasmesso ai figli, i quali, privi di strumenti per comprendere il quadro storico, sociale e politico, assumono in maniera indiretta e inconsapevole lo stesso atteggiamento amareggiato. Infine, i giovani puntano il dito contro la disinformazione che dilaga nel loro contesto, quanto in quello degli adolescenti, a causa delle fake news e del deterioramento, a loro parere, della professione del giornalista.
Gli adolescenti dunque non sono indifferenti all’impegno nel sociale e per certi versi nemmeno a quello politico. Ma affinché questo atteggiamento si trasformi in qualcosa di più, chiedono al mondo adulto tre cose: ascolto, accompagnamento, esperienza. L’atteggiamento dei giovani nei confronti della società e del contesto esterno risente del clima individualistico della cultura nella quale viviamo. Tuttavia, non mancano di risorse anche sul piano dell’apertura alla società. Il problema dell’educazione è fare incontrare la fragilità dell’atteggiamento nei confronti della società con le risorse che i giovani hanno, accompagnandoli nel vivere esperienze che consentano di misurarsi con una concreta attenzione all’altro e che facciano loro percepire la ricchezza e la possibilità di un approccio più aperto e più solidale alla relazione sociale e interpersonale.”

(Paola Bignardi ed Elena Marta, L’impegno degli adolescenti: voglia di cambiare il mondo, “Avvenire”, 9 settembre 2020)

LEGGI E COMPRENDI

1 In base ai risultati dell’inchiesta a cui si fa riferimento nell’articolo, in quali comportamenti consiste per i giovani l’impegno sociale?

2 A quale condizione i giovani sono disposti a impegnarsi?

RIFLETTI, SCRIVI, SOSTIENI

3 Oggi i giovani, molte volte, sembrano poco propensi a una partecipazione attiva (o almeno consapevole) alla politica. Anche per questo, la Commissione Europea (con la Risoluzione del Consiglio europeo del 26 novembre 2018) ha attivato la EU Youth Strategy (Strategia UE per i giovani), un ambizioso piano teso a promuovere la partecipazione dei giovani alla vita democratica, a sostenerne l’impegno sociale e civico e a garantire che tutti i ragazzi dispongano delle risorse necessarie per prendere parte alla società in cui vivono. La strategia si concentra su tre settori d’intervento, che si possono riassumere in altrettanti slogan: mobilitare, collegare, responsabilizzare. Durante una serie di dialoghi condotti tra il 2017 e il 2018 con giovani provenienti da tutta Europa, sono stati messi a punto 11 obiettivi che riguardano problematiche trasversali aventi un’incidenza sulla vita dei ragazzi: individuane almeno un paio che a tuo avviso siano prioritari, spiega le ragioni della tua scelta e illustra quale pensi possa essere il contributo che sei in grado di offrire in prima persona per la loro realizzazione.

Per fare ricerca

Cerca sul Portale Europeo per i Giovani (europa.eu/youth/home_it) gli 11 obiettivi individuati nell’ambito della EU Youth Strategy, oltre a notizie, eventi e progetti (esperienze di studio, viaggio, lavoro e volontariato, nel proprio paese o all’estero) rivolti ai giovani di tutta Europa.

Classe di letteratura - volume 3B
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