LE OPERE
Tutta la produzione di Ungaretti è caratterizzata da una forte componente autobiografica; la sua, tuttavia, non è un’▶ autobiografia soggettiva, ma la narrazione delle vicende di un essere umano, che offrono l’occasione per riflettere sui grandi temi universali. Il poeta si avvale della metafora del viaggio per esprimere la condizione di continua ricerca dell’uomo: egli può svelare i misteri dell’esistenza solamente “scavando” nella sua interiorità.
L’allegria È considerata l’opera più rappresentativa della poetica di Ungaretti. Pubblicata nel 1931, riunisce i componimenti delle prime due raccolte ungarettiane, Il porto sepolto (1916) e Allegria di naufragi (1919). Il titolo e la struttura definitivi sono del 1931, con ulteriori varianti nelle edizioni del 1936 e 1942. La raccolta si compone di 5 sezioni (Ultime, Il porto sepolto, Naufragi, Girovago, Prime), in cui il tema fondamentale è quello della ▶ guerra. Il titolo allude al desiderio di sottrarre l’esistenza all’usura del tempo e alla morte. Il soggetto lirico è testimone della tragedia, ma ciò non lo porta a estraniarsi o a rifugiarsi in una dimensione individualistica; al contrario, egli aspira a superare la propria sofferenza, trovando conforto nella dimensione della fratellanza universale. A contatto con la morte in trincea, il poeta percepisce la bellezza della vita e recupera un sentimento di solidarietà verso il prossimo e tutte le creature viventi.
La ricerca ungarettiana dà vita a soluzioni sperimentali di grande originalità e impatto: rompe e frantuma sintassi e metrica; abolisce i segni di interpunzione; disgrega i versi tradizionali in brevissimi ▶ «versicoli», dove le parole spesso si trovano isolate, liberate dalle sovrastrutture linguistiche e stilistiche. Il sistema della poesia è fondato sull’analogia, intesa come illuminazione istantanea, conoscenza profonda e segreta del tutto.
Sentimento del tempo (1933) segna il passaggio alla seconda fase della sua poetica, nella quale il poeta recupera la versificazione tradizionale e la sintassi è composta da periodi più lunghi. Il lessico, elevato e denso di oscuri significati, costituirà un modello per i poeti dell’Ermetismo. La raccolta è una meditazione sulla morte e sul tempo sentiti come un lento, inevitabile avvicinarsi al deterioramento della carne. Uno dei motivi centrali è quello religioso, vissuto in modo complesso come contrasto tra peccato e ansia di redenzione.
Le altre raccolte Le poesie della raccolta Il dolore (1947) vengono composte in anni che comprendono tragedie collettive (la Seconda guerra mondiale) ed eventi drammatici nella vita privata del poeta (la morte del fratello e del figlio). Il ▶ dolore personale si fonde con quello universale provocato dalla guerra. Lo stile è spesso alto e sublime e numerose sono le metafore di gusto barocco.
Nel 1950 esce La Terra Promessa, in cui tornano, con evidenti influssi leopardiani, i motivi della morte e del nulla. Il crescente pessimismo sulla condizione umana e l’affiorare di una saggezza dolente caratterizzano anche Un grido e Paesaggi (1952) e Il taccuino del vecchio (1960).
Le prose Ungaretti ha commentato la propria produzione poetica in numerosi scritti in prosa, in particolare in Saggi e interventi (postumo, 1974). Da ricordare anche la produzione giornalistica, composta per lo più da scritti di viaggio.