T12 ANALISI ATTIVA - Soldati

T12

Soldati

Girovago

L’essere umano è visto come una foglia autunnale, che rischia di cadere dall’albero al primo soffio di vento: in questa breve e celebre lirica, la percezione della precarietà della vita al fronte è tradotta per analogia nell’immagine delle foglie.


METRO Versi liberi.
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Audiolettura

Bosco di Courton* luglio 1918

Si sta come
d’autunno
sugli alberi
le foglie

ANALISI ATTIVA

I contenuti tematici

Nove parole – la lunghezza di un epigramma – esprimono la fragilità dell’essere: un’icastica folgorazione fissa la condizione di desolazione dell’umanità, separata dalla morte da uno scarto minimo, che può essere annullato da un momento all’altro. Non si tratta di uno stato contingente né privato: il si impersonale e il verbo al presente (v. 1) ne accentuano il carattere atemporale e universale.

1. Secondo te, perché il poeta indica qui solo il mese e non il giorno preciso della stesura della poesia?

La similitudine presentata dalla poesia non costituisce una novità: la stessa immagine riferita alla precarietà del vivere è presente sin dalla Bibbia e da Omero per poi ritornare nei lirici greci, fino a Virgilio («Quante nei boschi al primo freddo d’autunno / si staccano e cadono foglie», Eneide, VI, 309-310) e Dante («Come d’autunno si levan le foglie / l’una appresso de l’altra, fin che ’l ramo / vede a la terra tutte le sue spoglie», Inferno, III, 112-114), i quali vi ricorrono per indicare lo stato delle anime in attesa di entrare nell’oltretomba.

2. Quale sensazione suggerisce l’immagine delle foglie autunnali e della loro caduta?

Le scelte stilistiche

Se la poesia si basa dunque su un topos consolidato del repertorio letterario (quello della precarietà della vita), lo declina tuttavia con grande originalità. In particolare va segnalata l’inversione sintattica, che scompagina l’ordine delle parole. Al titolo (Soldati), che costituisce il primo termine del paragone, corrisponde, in posizione di rilievo specularmente opposta, il secondo termine, le foglie, isolato nel «versicolo» finale. Inoltre la scansione del testo – quattro versi invece dei due settenari che sarebbero stati previsti in un’impostazione tradizionale (Si sta come d’autunno / sugli alberi le foglie) – conferisce al ritmo della lirica il movimento singhiozzante e affannoso tipico della poesia ungarettiana.

3. Riscrivi la poesia nell’ordine sintattico convenzionale.

Questi accorgimenti metrici, insieme a quelli retorici (oltre all’enjambement tra i vv. 1-2, va osservato che l’intero testo si regge su un iperbato), suggeriscono l’idea di un rapporto metaforico tra il significato del testo (la fragilità umana) e la sua tessitura formale, così essenziale, solenne e al tempo stesso turbata.

4. Quale effetto determina l’enjambement?

Classe di letteratura - volume 3B
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