Classe di letteratura - volume 2

25 30 35 40 45 50 Ma perché pria del tempo a sé il mortale invidierà l illus on che spento pur lo sofferma al limitar di Dite? Non vive ei forse anche sotterra, quando gli sarà muta l armonia del giorno, se può destarla con soavi cure nella mente de suoi? Celeste è questa corrispondenza d amorosi sensi, celeste dote è negli umani; e spesso per lei si vive con l amico estinto e l estinto con noi, se pia la terra che lo raccolse infante e lo nutriva, nel suo grembo materno ultimo asilo porgendo, sacre le reliquie renda dall insultar de nembi e dal profano piede del vulgo, e serbi un sasso il nome, e di fiori odorata arbore amica le ceneri di molli ombre consoli. Sol chi non lascia eredità d affetti poca gioia ha dell urna; e se pur mira dopo l esequie, errar vede il suo spirto fra l compianto de templi Acherontei, o ricovrarsi sotto le grandi ale del perdono d Iddio: ma la sua polve lascia alle ortiche di deserta gleba ove né donna innamorata preghi, né passeggier solingo oda il sospiro che dal tumulo a noi manda Natura. Pur nuova legge impone oggi i sepolcri fuor de guardi pietosi, e il nome a morti contende. E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia, che a te cantando 24 invidierà: latinismo. 25 al limitar di Dite: sulla soglia dell oltre- tomba, di cui è sovrano Dite (che qui dà, per metonimia, il nome al suo stesso dominio). Ovviamente si tratta solo di un immagine e non presuppone la fede del poeta in un aldilà. 28 destarla: il pronome può riferirsi, come nella parafrasi, ad armonia del giorno (v. 27), ma anche a illus on (v. 24). 33 pia: l aggettivo è connesso al termine latino pietas, con cui si indicava il sentimento di affetto e devozione che i figli dovevano ai genitori e gli uomini in generale agli dèi. 35 grembo materno: la personificazione materna della terra natìa compare già nei sonetti A Zacinto ( T6, p. 599) e In morte del fratello Giovanni ( T7, p. 602). 37-38 dal profano piede del vulgo: dal 23-40 Ma perché l uomo dovrebbe privarsi (a sé il mortale invidierà) anzitempo dell illusione che, una volta defunto (spento), pure gli può far credere di sostare sulla soglia dell Oltretomba (Dite)? Egli (ei) non continua forse a vivere anche sottoterra, quando l armonia del giorno non gli dirà più nulla (gli sarà muta), se può risvegliare tale armonia nel pensiero dei propri cari attraverso sentimenti affettuosi (con soavi cure)? Questa corrispondenza di sentimenti amorosi ha qualcosa di divino (Celeste è), ed è una qualità divina presente tra gli uomini; e spesso grazie a essa (per lei) si continua a vivere in compagnia dell amico defunto e l amico defunto continua a vivere con noi, a patto che (se) la pietosa terra che lo ha accolto appena nato (infante) e lo ha nutrito, offrendogli l estremo rifugio (ultimo asilo) nel suo grembo materno, renda inviolabili (sacre) le sue spoglie mortali dalle offese delle intemperie (dall insultar de nembi) e dai piedi profanatori (profano piede) della gente (vulgo), e a patto che una lapide (sasso) conservi il suo nome, e un albero (arbore) amico, profumato di fiori, consoli le sue spoglie (ceneri) con le proprie ombre gradevoli (molli). 41-50 Soltanto chi non lascia un eredità di sentimenti (affetti) non ricava alcun motivo di gioia dalla propria tomba; e se pure immagina ciò che accadrà dopo il suo funerale, vede la propria anima vagante fra i lamenti che echeggiano nei luoghi infernali (templi Acherontei), oppure intenta a cercare rifugio sotto le grandi ali del perdono divino: ma abbandona la propria salma (la sua polve) alle ortiche di una terra abbandonata (deserta gleba), dove non prega alcuna donna innamorata né alcun passante solitario (passeggier solingo) sente il richiamo malinconico che la natura ci manda dalla tomba. 51-61 Eppure (Pur) oggi una nuova legge prescrive che le sepolture siano collocate lontano dagli sguardi pietosi, e nega (contende) ai morti la menzione del loro nome sulle tombe. Così (E) giace senza tomba il tuo sacerdote, o Talia, il quale, scrivendo versi in base alla tua ispirazione (a te cantan- passante ignaro, inconsapevole, che profana, senza volerlo, il luogo della sepoltura. 39 arbore amica: altro latinismo. 44 templi Acherontei: l espressione indica l oltretomba pagano, dove scorre il fiume Acheronte; l immagine riecheggia un espressione (Acherusia templa) di Lucrezio (De rerum natura, III, v. 86). 51 nuova legge: l editto di Saint-Cloud. Nuova significa, alla latina, insieme inedita e strana , bizzarra , discutibile . 53-54 E senza tomba giace il tuo sacerdote, o Talia: si riferisce al poeta Giuseppe Parini (1729-1799), che fu seppellito in una fossa comune. Parini è detto sacerdote di Talia , in quanto si dedicò, con il suo poemetto Il Giorno, alla poesia satirica (anche se Talia era propriamente la Musa della commedia). Le parole valgono pio Pio è chi prova, mostra o rispecchia un profondo sentimento di fede e di devozione religiosa, talora unito a un atteggiamento caritatevole e solidale. Un «anima pia è una persona sensibile alle sofferenze altrui, e dunque generosa; una «mano pia è quella di chi fa del bene, compie opere di misericordia; un «pio istituto o un «opera pia è invece una istituzione, generalmente retta da religiosi, che si propone insieme fini di culto e di carità o di assistenza sociale. L aggettivo pio viene utilizzato in tono per lo più scherzoso o ironico in locuzioni quali «un pio desiderio , «una pia intenzione e, con più incisività, «una pia illusione : «Pensare di finire tutto questo lavoro in pochi giorni è davvero una pia illusione . Qual è in questi casi il suo significato? L AUTORE / UGO FOSCOLO / 617

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento