T10 - L'illusione del sepolcro

/ T10 / / La funzione della tomba e una legge che la cancella / L illusione del sepolcro Dei Sepolcri, prima parte (vv. 1-90) Nella Lettera a Monsieur Guillon, Foscolo fornisce un «estratto , cioè un riassunto, del carme. Ne riproduciamo il contenuto in funzione di introduzione prima di ciascuna parte antologizzata. «I monumenti inutili a morti giovano a vivi perché destano affetti virtuosi lasciati in eredità dalle persone dabbene (vv. 1-40): solo i malvagi, che si sentono immeritevoli di memoria, non la curano (vv. 41-50); a torto dunque la legge accomuna le sepolture de tristi [malvagi] e dei buoni, degl illustri e degl infami [meritevoli di essere dimenticati] (vv. 51-90) . METRO Endecasillabi sciolti. Deorum Manium Iura Sancta Sunto* A Ippolito Pindemonte 10 15 20 * Deorum Sunto: Siano sacri i diritti de- gli dèi Mani , vale a dire delle anime degli estinti. La massima, riportata da Cicerone nel trattato De legibus, costituisce una delle prescrizioni delle Leggi delle XII Tavole, la prima raccolta normativa dell antica Roma. 1 l urne: i vasi in cui gli antichi conservavano le ceneri dei morti. Qui significa, per estensione, le tombe . 2 di pianto: quello dei vivi, di coloro che rimangono a piangere i defunti. 616 / IL PRIMO OTTOCENTO 1-15 Si può forse affermare che il sonno eterno della morte sia meno doloroso (duro) all ombra dei cipressi e dentro le tombe (urne) consolate dal pianto? Quando (Ove) il Sole per me non feconderà più, sulla Terra, questa bella stirpe (famiglia) di piante e di animali, e quando davanti a me non danzeranno più le ore future, attraenti per le loro belle promesse (vaghe di lusinghe), e non sentirò più, caro amico, la tua poesia (da te [ ] il verso), con la sua malinconica armonia, e lo spirito delle vergini Muse e dell amore, unico conforto (spirto) alla mia vita di esule (raminga), non parlerà più al mio cuore, quale risarcimento sarà (fia) per i giorni ormai passati (a dì perduti) una tomba (sasso) che distingua le mie ossa dalle infinite altre che la morte sparge continuamente per terra e per mare? PARAFRASI 5 All ombra de cipressi e dentro l urne confortate di pianto è forse il sonno della morte men duro? Ove più il Sole per me alla terra non fecondi questa bella d erbe famiglia e d animali, e quando vaghe di lusinghe innanzi a me non danzeran l ore future, né da te, dolce amico, udrò più il verso e la mesta armonia che lo governa, né più nel cor mi parlerà lo spirto delle vergini Muse e dell amore, unico spirto a mia vita raminga, qual fia ristoro a dì perduti un sasso che distingua le mie dalle infinite ossa che in terra e in mar semina morte? Vero è ben, Pindemonte! Anche la Speme, ultima Dea, fugge i sepolcri: e involve tutte cose l obblìo nella sua notte; e una forza operosa le affatica di moto in moto; e l uomo e le sue tombe e l estreme sembianze e le reliquie della terra e del ciel traveste il tempo. 16-22 proprio (ben) vero, o Pindemonte! Anche la Speranza (Speme), ultima dea ad abbandonare gli uomini, rifugge i sepolcri; e la dimenticanza (obblìo) avvolge tutte le cose nella sua oscurità (notte); e una forza instancabile (operosa) le fiacca (affatica) mediante un eterno movimento (di moto in moto); e il tempo trasforma (traveste) l uomo, le sue tombe, i suoi resti mortali (estreme sembianze) e quanto resta (le reliquie) della Terra e del cielo. 6-7 vaghe future: il futuro è rappresen- tato mitologicamente attraverso la personificazione delle Ore, come Foscolo aveva già fatto nell ode All amica risanata (vv. 19-20 e 49-51) ( T9, p. 606). 8 dolce amico: Ippolito Pindemonte, cui il carme è dedicato. 9 mesta armonia: come i versi di molti poeti preromantici, anche quelli di Pindemonte sono caratterizzati da una vena malinconica. 10-11 spirto Muse: secondo la mitologia greca, le Muse, figlie di Zeus e Mnemosine, erano nove divinità che proteggevano la poesia e le arti. 16-17 Anche sepolcri: l espressione risale al poeta greco Teognide (VI-V sec. a.C.). 19 forza operosa: quella della natura, che è incessante nel continuo ciclo di nascita e di morte, di creazione e di distruzione. L idea rimanda a una visione meccanicistica del mondo.

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento