CONSONANZE CONTEMPORANEE - Leonardo Sciascia – Candido

CONSONANZE CONTEMPORANEE Leonardo Sciascia CANDIDO OVVERO UN SOGNO FATTO IN SICILIA Leonardo Sciascia (1921-1989) amava molto Voltaire: gli riconosceva il merito di essere riuscito a indagare la realtà con il sorriso della ragione. Candido ovvero un sogno fatto in Sicilia (1977) è un omaggio dello scrittore siciliano al grande illuminista francese e al suo pensiero. Protagonista è Candido Munafò, che nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. Il romanzo segue le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candido di Voltaire. «Le cose sono sempre semplici , mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un «piccolo mostro . Ma proprio questo ci garantisce che in lui non si è cancellato l intimo anelito alla verità. La forma del conte philosophique ( racconto filosofico ) appare particolarmente congeniale a Sciascia e gli permette di prendere la giusta distanza dagli eventi a cui l opera fa riferimento, spesso con l obiettivo di una denuncia. Il suo Candido è infatti un apologo politico, con precisi rimandi a personaggi reali e ben riconoscibili in un contesto legato alla Storia e all attualità del tempo. Ne riportiamo qui di seguito il primo capitolo. Del luogo e della notte in cui nacque Candido Munafò; e della ragione per cui si ebbe il nome di Candido. Candido Munafò nacque in una grotta, che si apriva vasta e profonda al piede di una collina di olivi, nella notte dal 9 al 10 luglio del 1943. Niente di più facile che nascere in una grotta o in una stalla, in quell estate e specialmente in quella notte: nella Sicilia guerreggiata dalla settima armata americana del generale Patton, dall ottava britannica del generale Montgomery, dalla divisione tedesca Hermann Goering, da qualche sparuto, quasi sparito, reggimento italiano. E proprio quella notte, illuminato sinistramente il cielo dell isola di bengala1 multicolori, arate le città di bombe, le armate di Patton e Montgomery sbarcavano. Nessun segno soprannaturale e premonitore, dunque, nella nascita di Candido Munafò dentro una grotta; 1 bengala: dal nome della regione indiana del Bengala, dove si usavano un tempo fuochi colorati, come segnali nella caccia alla tigre, i bengala sono fuochi d ar- né nel fatto che quella grotta fosse nel territorio di Serradifalco, la montagna del falco, un luogo da cui spiccar volo, e volo rapace; e ancor meno nel fatto che per tutta quella notte il cielo si illuminasse di razzi ora rosseggianti ora candenti2 e risuonasse di un vasto frinire metallico, ma come se di metallo fosse la volta notturna e non gli aerei che l attraversavano e la cui invisibile traiettoria finiva in grappoli di esplosioni più o meno lontane. Indicato dal destino e cioè dagli avvenimenti che da quella sera corsero in Sicilia e in Italia fu invece il nome che gli misero; e carico di destino anche. Fosse nato dodici ore prima, nella città fino a quel momento mai bombardata, il suo nome sarebbe stato Bruno: quello del figlio di Mussolini che da aviatore era morto e che viveva nel cuore di tutti gli italiani come l avvocato Munafò e sua moglie, Maria Grazia Munafò nata Cressi, figlia del generale della milizia fascista Arturo Cressi, eroe delle guerre di Etiopia e di Spagna e un po meno, per sopravvenuti reumatismi, di quella in corso. Nato dopo il primo e terribile bombardamento della città in cui risiedevano, i genitori gli scelsero invece il nome di Candido: dal padre trovato automaticamente, quasi surrealmente; dalla signora Maria Grazia accettato per ragioni non del tutto nobili, come quello che era talmente opposto al Bruno prima scelto da cancellarne persino l intenzione. Come una pagina bianca, il nome Candido: sulla quale, cancellato il fascismo, bisognava imprendere a scrivere vita nuova. L esistenza di un libro intitolato a quel nome, di un personaggio che vagava nelle guerre tra avari e bulgari, tra gesuiti e regno di Spagna, era perfettamente ignota all avvocato Francesco Maria Munafò; nonché l esistenza di Francesco Maria Arouet, che di quel personaggio era stato creatore. Ed anche alla signora, che qualche libro lo leggeva; a differenza del marito che non uno ne aveva mai letto se non per ragioni di scuola e di professione. Come poi entrambi avessero attraversato ginnasio, liceo e università senza mai sentire parlare di Voltaire e di Candido, non è da stupirsene: capita ancora. Nella mente dell avvocato Munafò, il nome Candido era esploso appena cessate le esplosioni di quel primo e terribile bombardamento della città in cui risiedeva. Si trovava vicino alla stazione ferroviaria, quando verso le quattro del pomeriggio era improvvisamente comincia- tificio costituiti da un cannello di carta resistente, caricato con sostanze che danno, bruciando, una viva luce colorata. Il termine è comunemente usato an- che per indicare i razzi da segnalazione e i razzi o proiettili illuminanti. 2 candenti: rilucenti, d un candore sfavillante. IL GENERE / IL ROMANZO EUROPEO DEL SETTECENTO / 289

Classe di letteratura - volume 2
Classe di letteratura - volume 2
Dal Seicento al primo Ottocento