RITORNO ALL’ORDINE

RITORNO ALL ORDINE Il ritorno all ordine è una tendenza che coinvolge tutta l arte europea degli anni Venti e Trenta. Si cerca il superamento dell Avanguardia attraverso un nuovo dialogo con la tradizione e il mestiere artistico. A Parigi, alla fine della Prima guerra mondiale, abbiamo già visto che Picasso e Braque abbandonano il cubismo e iniziano un periodo classico. Anche Gino Severini abbandona il Futurismo e realizza un opera come Maternità (Museo dell accademia Etrusca, Cortona) che ben evidenzia la volontà di tornare alla tradizione rinascimentale. VALORI PLASTICI In Italia questa ricerca è portata avanti dal gruppo legato alla rivista Valori plastici , pubblicata a Roma fra il 1918 e il 1922, diretta dal critico e pittore Mario Broglio. Savinio, Carrà e de Chirico sono fra i più assidui collaboratori. Oltre al ritorno a un concetto molto ampio di classico, la rivista diffonde le ricerche delle Avanguardie europee, come l opera di Kandinskij o di Chagall o del movimento De Sijl. Nel 1921 Valori plastici organizza una mostra di italiani in arcaizzante: che si ispira a modelli arcaici ossia di una fase primitiva dell arte o della letteratura. Germania. Viene invitato ad aderire alla mostra anche il veneto Arturo Martini (1889-1947), all epoca uno dei più importanti scultori italiani. Martini realizza sculture sobrie ed essenziali, come Il bevitore (1926, terracotta, Pinacoteca di Brera, Milano), fondate su una ricerca arcaizzante. Anche lo scultore Marino Marini (1901-1980) torna a studiare i modelli antichi al museo. La sua scultura in terracotta Popolo (1929, Museo del Novecento, Milano) mostra infatti la struttura dei sarcofagi etruschi. Colpisce inoltre la scelta dell artista di lasciare le figure non finite, senza braccia e con contorni irregolari, in modo da presentare il gruppo scultoreo sia come reperto antico (braccia mutilate) sia come frammento di modernità (contorni abbozzati). REALISMO MAGICO La definizione Realismo magico è coniata nel 1925 dal critico tedesco Franz Roh, e viene ripresa dal letterato Massimo Bontempelli che la applica a quella corrente dell arte italiana in cui la plasticità della forma si unisce a un atmosfera metafisica e al rigore geometrico. Appartengono a questa corrente Felice Casorati e Antonio Donghi. Felice Casorati, Ritratto di Silvana Cenni, 1922, Collezione privata, Torino Antonio Donghi, Il Carnevale, 1923, Collezione privata 75

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi