Il Surrealismo

IL SURREALISMO Il Surrealismo nasce negli anni Venti per impulso dello scrittore André Breton (1896-1966) e di altri artisti che avevano partecipato all esperienza dadaista. Rispetto al movimento Dada, il Surrealismo attenua la carica provocatoria mentre assume più importanza la sfera del sogno e dell inconscio. Fondamentale è l influenza della Metafisica e di de Chirico. frottage: tecnica che consiste nello strofinare con una matita un foglio sovrapposto a una superficie ruvida in modo da far affiorare la trama della superficie sottostante. Con le persecuzioni naziste e con la Seconda guerra mondiale, molti surrealisti andranno negli Stati Uniti, dove l influenza delle loro opere si farà sentire e lascerà tracce soprattutto a partire del secondo dopoguerra. MAX ERNST (1891-1976) Ernst è un artista tedesco attivo nel gruppo Dada, che si trasferisce a Parigi. Inizialmente la sua pittura è influenzata da de Chirico ma poi si allontana dalle atmosfere metafisiche per esplorare un linguaggio più ironico, in cui sperimenta varie tecniche; fra queste c è il frottage, utilizzato anche in Visione provocata dall aspetto notturno delle porte di Saint Denis (1927, Collezione privata), che Ernst ha scoperto, osservando « il pavimento di legno solcato di striature . In altre opere invece, come nel quadro Oedipus rex, dipinge oggetti di forme tradizionali, ma ciò che colpisce sono le dimensioni fantastiche degli oggetti, posti fra loro in relazioni non credibili, che fanno sembrare il quadro simile a un rebus. In seguito, nella Francia in guerra, Ernst viene catturato e passa due anni in un campo di prigionia. Riesce poi fuggire a raggiungere New York, grazie all aiuto di Peggy Guggenheim, un importante collezionista americana e sua futura moglie. JOAN MIR (1893-1983) Il pittore catalano Mir , nel 1920 si trasferisce a Parigi, frequenta le mostre dadaiste, in seguito si unisce al gruppo dei surrealisti e arriva Max Ernst, Oedipus rex, 1922, Collezione privata al successo con una mostra personale alla galleria Pierre. Il suo linguaggio è in bilico fra astrazione e figurazione (cioè tra forme astratte e figure); i suoi quadri sono popolati da forme vitali e fantastiche. In Dialogo fra insetti, infatti, l artista fa proprie le conquiste dell astrattismo senza però rinunciare al carattere narrativo da favola dell opera. In Cane che abbaia alla luna gli oggetti sembrano galleggiare nel vuoto. Joan Mir , Dialogo fra insetti, Collezione privata 72 Joan Mir , Cane che abbaia alla luna, Philadelphia Museum of Art, Filadelfia,

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi