L’ARTE DOPO IL 1630: IL BAROCCO

L ARTE DOPO IL 1630: IL BAROCCO IL NUOVO STILE BAROCCO I maggiori artefici del barocco, Bernini, Borromini e Pietro da Cortona, realizzano a Roma - grazie alla protezioni dei papi e delle loro potenti famiglie - i loro capolavori, trasformando profondamente la città in senso spettacolare. L arte si fa grandiosa e teatrale e vuole stupire l osservatore Intorno al 1630 e fino alla fine del secolo, la pittura attraversa una nuova fase che vede il superamento delle due correnti del naturalismo caravaggesco e del classicismo carraccesco, aprendo la strada a un nuovo movimento artistico il Barocco. Le caratteristica principale del Barocco è la spettacolarità e la voglia di stupire con le opere d arte. Per arrivare a quest effetto gli artisti adottano: un forte illusionismo, ossia la capacità di confondere, stupire e ingannare l occhio umano attraverso immagini scenografiche che sfondano dilatano lo spazio reale. Queste immagini in francese si chiamano trompe-l oeil, che vuol dire "inganna l occhio"; una visione in cui architettura, pittura e scultura si affiancano e si fondono per formare un unica grande opera d arte che ha lo scopo barocco: il termine deriverebbe dal termine portoghese baroco che significa perla irregolare, indicherebbe cioè qualcosa di bizzarro. Dalla metà del Settecento viene usato con un accezione negativa. Oggi, nell uso comune, significa cervellotico, complicato. di stupire l osservatore. CORTONA (1596-1669) Nel ricco panorama della Roma del Seicento, accanto alle esperienze dei bolognesi, è fondamentale la presenza della scuola artistica dei toscani. Fra questi il più importante è Pietro da Cortona che nel 1633 viene incaricato da Urbano VIII di affrescare la Volta del Salone Grande di Palazzo Barberini, residenza del papa e sede del governo pontificio. Il palazzo romano, progettato da Carlo Maderno, profondamente ammodernato da Bernini e dal giovane Borromini, è il manifesto del nuovo stile barocco. Il tema degli affreschi è il Trionfo della Divina Provvidenza, che papa Urbano VIII sceglie per governare e rigenerare la chiesa. La figura della Provvidenza, rappresentata con scettro e circonfusa di luce, col braccio teso ordina alla personificazione dell Immortalità di incoronare il papa. Il papa non appare ma è evocato dalle grandi api del suo stemma. Verso la Provvidenza convergono tutti gli sguardi; intorno a lei si genera un moto vorticoso di personaggi. Pietro da Cortona è anche uno dei principali architetti del Seicento insieme a Bernini e Borromini. Pietro da Cortona, Trionfo della Divina Provvidenza, 1639, Palazzo Barberini, Volta del Salone Grande, Roma 81

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò