LA SECONDA METÀ DEL CINQUECENTO A VENEZIA

LA SECONDA MET DEL CINQUECENTO A VENEZIA La lezione dei grandi maestri (Leonardo, Bramante, Raffaello e Michelangelo) unita alle tradizioni locali è fondamentale per la generazione di artisti più giovani. A Venezia, dominata dalla bottega di Tiziano, emergono notevoli personalità. IACOPO SANSOVINO Jacopo Tatti, detto Sansovino, si forma a Firenze e a Roma con Andrea Sansovino, da cui prende il nome. Dopo il Sacco di Roma (1527) si trasferisce a Venezia e diventa responsabile di tutti i cantieri pubblici della città. Nella Zecca, di Venezia del 1536, il suo linguaggio classico, a contatto con l ambiente lagunare, si arricchisce di effetti chiaroscurali come si nota nelle semi colonne a bugnato. ANDREA PALLADIO Il più grande architetto veneto del Cinquecento è Andrea Palladio. Si forma a Vicenza, ricca città sotto il dominio di Venezia. Qui progetta palazzi per le famiglie nobili locali in forme classiche ma con una distribuzione razionale degli spazi. Molto famose sono le ville progettate da Palladio, che uniscono la funzione di svago a quella di gestione del patrimonio delle attività agricole. Fra queste la villa per la famiglia Barbaro a Maser e la Villa detta la Rotonda presso Vicenza. A Vicenza costruisce anche il teatro Olimpico ispirato alle descrizione dei teatri romani di Vitruvio. L attività del Palladio, soprattutto dopo il viaggio a Roma, si arricchisce di due trattati sull architettura. A Venezia negli anni Sessanta progetta edifici religiosi come San Giorgio Maggiore e la Basilica del Redentore. Entrambe le facciate richiamano le forme di un tempio antico e le finestre si ispirano a quelle degli edifici termali romani. La Basilica del Redentore fu costruita come voto durante un epidemia di peste. Andrea Palladio, Basilica del Redentore, 1577, Venezia 66

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò