Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2

MANIERISMO CLEMENTINO A Roma, dopo un epidemia di peste e finito il papato del tedesco Adriano IV, che non aveva incoraggiato le arti, torna un periodo di ricchezza artistica. In questo periodo si hanno i primi esempi di una nuova visione artistica. Il promotore è Clemente VII Medici, uomo colto e raffinato che incoraggia le arti e instaura un clima di collaborazione fra gli artisti della sua corte. Inoltre l assenza di due grandi personalità come Raffaello (morto nel 1520) e Michelangelo (tornato a Firenze), fa sì che emergano molti giovani che, incoraggiati dal papa, finalmente trovano spazio per esprimere liberamente il loro stile. Si tratta di artisti come Sebastiano del Piombo, Parmigianino, Rosso Fiorentino, tutti accomunati da un raffinato sperimentalismo e una visione anticlassica. Sebastiano del Piombo nel 1527 fa due ritratti del Papa, uno prima del Sacco di Roma e uno dopo quest evento drammatica, caratterizzato dal pontefice con la barba lunga (che non taglierà più in segno di lutto) e dall espressione sofferente. Sebastiano del Piombo, Ritratto di Clemente VII, 1527, Museo di Capodimonte, Napoli Questo periodo è chiamato dagli storici dell arte Manierismo clementino e termina con il Sacco di Roma nel 1527. A seguito di questo evento drammatico alcuni artisti perdono la vita, altri fuggono. Fra questi Perin del Vaga fugge a Genova, Peruzzi a Siena, Rosso prima in Toscana e poi in Francia, Parmigianino in Emilia, Polidoro da Caravaggio a Napoli, l architetto Sansovino a Venezia. Si diffonde così in tutta Europa il linguaggio del Manierismo dando luogo a quello che viene definito manierismo internazionale delle corti . SEBASTIANO DEL PIOMBO (1485 ca.-1547) Uno degli artisti preferiti da Clemente VII è il pittore veneto Sebastiano Luciani noto con lo pseudonimo di Sebastiano del Piombo (da piombatore, ossia guardiasigilli dei documenti pontifici). Sebastiano combina il plasticismo dei corpi tipico di Michelangelo con le atmosfere e il cromatismo (tendenza a dare importanza al colore in sé, ossia l uso espressivo del colore) della pittura veneta. Nel 1511 giunge a Roma su invito di Agostino Chigi (che ha conosciuto a Venezia) per partecipare alla decorazione della sua villa sul Tevere. La sua Pietà mostra una grande influenza di Michelangelo sia per il senso di monumentalità sia per il trattamento scultoreo della figura. Vasari addirittura pensava fosse derivata da un disegno di Michelangelo. Sebastiano abbandona la tipica iconografia della Pietà col Cristo in braccio alla Madonna e pone Gesù steso a terra su un lenzuolo di fronte alla Madonna. Lo sfondo di paesaggio è molto diverso dalle pacate campagne della pittura veneta e di Giorgione, è un paesaggio arido e cupo. Sulla sinistra c è una tempesta in arrivo, al centro uno squarcio di cielo con la luna velata. Tutti questi elementi concorrono nel trasmettere il senso della tragedia appena avvenuta. Sebastiano del Piombo, Pietà, 1515, Museo Civico, Viterbo 64

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò