IL SECONDO RINASCIMENTO

IL SECONDO RINASCIMENTO Negli ultimi decenni del Quattrocento il panorama artistico di Firenze è dominato da alcune importanti botteghe. Fra queste una delle più famose è quella di Antonio del Pollaiolo, autore del Monumento funebre di Sisto IV della Rovere: un opera che rinnova la tipologia dei sepolcri del Quattrocento (che erano addossati alla parete), riprendendo la tipologia delle tombe nordiche. Anche Andrea del Verrocchio ha una fiorente bottega da cui passano molti artisti (fra cui Leonardo e Botticelli). Il suo David Antonio del Pollaiolo, Monumento funebre di Sisto IV della Rovere, 1493, Grotte Vaticane, Città del Vaticano (1472-75, Museo Nazionale del Bargello, Firenze) per Piero de Medici (padre di Giuliano e Lorenzo il Magnifico), viene venduto dai figli al Governo della città. La statua diventa metafora delle virtù civiche di Firenze, piccola ma eroica nella resistenza contro i nemici. Quest allusione simbolica ai valori civici era già presente nel David di Donatello [vedi pag. 15], di trent anni prima. Verrocchio lo riprende nell iconografia ma lo raffigura con un carattere più eroico, vestito e armato di spada. Filippino Lippi, figlio di Filippo Lippi e allievo di Botticelli, trae da questi suoi maestri l amore per l antico e le figure eleganti e allungate. lui che continua gli affreschi della Cappella Brancacci [vedi pag. 11]. Gli affreschi della Cappella Carafa a Roma sono il suo capolavoro. Lippi vi mostra un originale rapporto con l antico, fondato su molte citazioni da stili diversi che vengono rielaborate liberamente. Sulla parete di fondo della Cappella, viene rappresentata l Annunciazione, dipinta come se fosse una finta pala. Il committente, il Cardinale Carafa, si fa raffigurare all interno della scena, proprio nel momento in cui Maria riceve l annuncio, e si fa presentare alla Vergine da san Tommaso d Aquino. La finta pala è inserita in una ricca decorazione, mentre nel cielo un gruppo di angeli danzano intorno alla Vergine. Filippino Lippi, Assunzione della Vergine e Annunciazione, 1488-93, Santa Maria Sopra Minerva, Roma 32