Giovanni Bellini

GIOVANNI BELLINI (1431 ca.-1516) Bellini si forma a Venezia nella bottega del padre. Nel corso della sua lunga carriera elabora influenze sempre nuove e diventa un modello per i pittori veneziani. La vera novità introdotta da Bellini (rispetto alla pittura del primo Quattrocento fiorentino) è la costruzione di una spazialità creata grazie alla luce. Uno spazio, cioè, che non si basa solo sulla prospettiva geometrica ma che assume profondità grazie ai diversi toni della luce. Si tratta della prospettiva aerea o atmosferica, un tipo di prospettiva che negli stessi anni sta sperimentando anche Leonardo [vedi pag. 42]. Nel Trittico dei Frari (1488, Basilica di Santa Maria dei Frari, Venezia) Bellini medita sull unificazione spaziale data da questo particolare uso della luce. L effetto è qui accentuato dalla cornice. ANTONELLO DA MESSINA (1430-1479) Il pittore che ha maggiormente contribuito alla diffusione delle innovazioni fiamminghe in Italia è il siciliano Antonello da Messina, sia a livello figurativo sia tecnico, con la scelta di dipingere quasi esclusivamente ad olio. La sua formazione avviene a Napoli nella bottega di Colantonio, un pittore che si era formato con un fiammingo: da lui apprende l amore per il dettaglio e l attenzione alla luce e ai suoi riflessi, tipici della pittura fiamminga. Prospettiva aerea o atmosferica: tipo di pittura in cui la distanza e la profondità è data sfumando i colori e digradando i toni. OPERE DELLA MATURIT Antonello lascia più volte la Sicilia ed entra in contatto con le opere di Piero della Francesca da cui apprende una salda monumentalità e l applicazione rigorosa della prospettiva. Per un nobile Veneziano dipinge la grande Pala di San Cassiano (1475, pannello centrale, Vienna, Kunsthistorisches Museum). Con questa pala Antonello crea una composizione spaziale unificata che avrà grande fortuna nel Cinquecento. 29

Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Storia dell'arte - I saperi fondamentali - volume 2
Dal Rinascimento al Rococò