GLI SVILUPPI DELLA PITTURA

GLI SVILUPPI DELLA PITTURA La lezione di Masaccio è assimilata presto da alcuni pittori fiorentini - in particolare da Beato Angelico, Andrea del Castagno e Paolo Uccello - che la arricchiscono di elementi nuovi. BEATO ANGELICO (1395-1455) Guido di Pietro, noto come Beato Angelico, è membro della comunità di frati del Convento di San Domenico a Fiesole. La sua Annunciazione (1425ca., Museo del Prado, Madrid) mostra nel soggetto principale un impianto prospettico-spaziale rinascimentale; mentre, nella scena laterale con la cacciata di Adamo ed Eva, l attenzione minuziosa agli elementi vegetali denuncia la sua formazione come miniaturista tardogotico. La resa naturalistica dei personaggi e degli oggetti è ottenuta grazie a un disegno chiaro e a una luce chiara diffusa. Per l altare maggiore della Chiesa di San Marco l Angelico dipinge una Sacra Conversazione (1440, Museo di San Marco, Firenze): al centro la Vergine e il bambino, ai lati i santi riuniti in sacra conversazione . Questo tipo di iconografia avrà un largo successo nel corso del secolo. Il trono, in stile rinascimentale, domina la composizione classica ed elegante. Vi sono anche alcune innovazioni iconografiche che ritroveremo in molti altri dipinti del Quattrocento, come il tappeto orientale e la crocifissione ai piedi del trono come un quadro nel quadro. A ROMA LA SVOLTA RINASCIMENTALE Nel 1445 il pittore va a Roma. La sua impresa più celebre nella città sono gli affreschi della Cappella Nicolina, negli appartamenti privati di papa Niccolò V in Vaticano, con le Storie dei santi Stefano e Lorenzo. Ora il pittore lavora per il papa, non si tratta più di semplici affreschi realizzati per sostenere i monaci nella preghiera, come quelli fiorentini. Gli affreschi romani sono dunque più monumentali. Le architetture, anche se fantastiche, sono credibili e ispirate alla classicità. Le figure hanno atteggiamenti pacati e solenni. Beato Angelico, Santo Stefano riceve il diaconato, particolare delle Storie dei santi Stefano e Lorenzo, 1447-48, affresco, Palazzo Apostolico, Città del Vaticano 22