Palestra di scrittura

Verso la prima prova d esame 35 40 45 50 55 60 65 nione della comunità, questo essere padroni di noi, del proprio paese, della nostra patria, della nostra terra; disporre noi delle nostre sorti, delle sorti del nostro paese. Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto, questo è uno delle gioie della vita, rendersi conto che ognuno di noi, nel mondo, non è solo! Che siamo in più, che siamo parte di un tutto, tutto nei limiti dell'Italia e nel mondo. [ ] In questa Costituzione c è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato, tutti i nostri dolori, le nostre sciagure, le nostre gioie. Sono tutti sfociati qui in questi articoli; e, a sapere intendere, dietro questi articoli ci si sentono delle voci lontane. Quando io leggo nell art. 2: «l adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica, sociale ; o quando leggo nell art. 11: «L Italia ripudia le guerre come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli , la patria italiana in mezzo alle altre patrie ma questo è Mazzini! questa è la voce di Mazzini! O quando io leggo nell art. 8: «Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge , ma questo è Cavour! O quando io leggo nell art. 5: «La Repubblica una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali , ma questo è Cattaneo! O quando nell art. 52 io leggo a proposito delle forze armate: «l ordinamento delle forze armate si informa allo spirito democratico della Repubblica , esercito di popoli, ma questo è Garibaldi! E quando leggo nell art. 27: «Non è ammessa la pena di morte , ma questo è Beccaria! Grandi voci lontane, grandi nomi lontani. Ma ci sono anche umili nomi, voci recenti! Quanto sangue, quanto dolore per arrivare a questa costituzione! Dietro ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, cha hanno dato la vita perché libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta. Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti. Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché li è nata la nostra Costituzione. COMPRENSIONE E ANALISI 1 Riconosci la tesi proposta dall autore e contestualizza il discorso nel periodo storico in cui venne pronunciato. 2 Schematizza la struttura della sua argomentazione e individuane i nuclei centrali. 3 Quali diverse tecniche argomentative vengono utilizzate alle rr. 6-15, 27-35 e 44-54? 4 Quale tecnica retorica è presente nella frase: Quindi, quando vi ho detto che questa è una carta morta, no, non è una carta morta, è un testamento, è un testamento di centomila morti (rr. 60-62)? 5 Quali sono gli appelli rivolti da Calamandrei ai giovani a proposito della Costituzione? Ricostruisci le proposte in massimo 10 righe. PRODUZIONE Proponi il tuo punto di vista sul valore e il ruolo della Costituzione, confrontandoti criticamente con le posizioni espresse da Piero Calamandrei e avendo cura, nel tuo testo, di mettere in rilievo: la storia e i principi della Costituzione; il modo in cui oggi viene percepita dai cittadini e dal mondo politico. 308

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