T2 - Giovanni Verga, Tentazione!

Tipologia A PROSA Giovanni Verga, Tentazione! T 2 Drammi intimi La novella proposta di seguito, di Giovanni Verga (Catania 1840-1922), caposcuola del Verismo italiano, viene pubblicata su rivista nel 1883 e poi inclusa nella raccolta Drammi intimi (1894). Ha per protagonisti tre ragazzi di bassa estrazione sociale, provenienti dalle classi popolari di Milano. Il testo, dove è possibile rinvenire alcuni elementi tipici dello stile verghiano (la regressione del narratore a livello dei suoi personaggi, l indiretto libero, il ricorso a proverbi, canzoni e modi di dire popolari) racconta un approccio greve e maleducato da parte di tre ragazzi nei confronti di una ragazza che va in città per trovare lavoro e la trasformazione di questo approccio in violenza sessuale e poi in omicidio. La novella suscitò non poche polemiche all epoca dell uscita su rivista, per il linguaggio utilizzato e per la durezza del tema. 5 10 15 20 25 Ecco come fu. Vero com è vero Iddio! Erano in tre: Ambrogio, Carlo e il Pigna, sellaio. Questi che li avevano tirati pei capelli a far baldoria: «Andiamo a Vaprio1 col tramvai .2 E senza condursi dietro uno straccio di donna! Tanto è vero che volevano godersi la festa in santa pace. Giocarono alle bocce, fecero una bella passeggiata sino al fiume, si regalarono il bicchierino e infine desinarono3 al Merlo bianco, sotto il pergolato. C era li una gran folla, e quel dell organetto, e quel della chitarra, e ragazze che strillavano sull altalena, e innamorati che cercavano l ombri a;4 una vera festa. Tanto che il Pigna s era messo a far l asino5 con una della tavolata accanto, civettuola, con la mano nei capelli, e il gomito sulla tovaglia. E Ambrogio, che era un ragazzo quieto, lo tirava per la giacchetta, dicendogli all orecchio: «Andiamo via, se no si attacca lite . Dopo, al cellulare,6 quando ripensava al come era successo quel precipizio,7 gli pareva d impazzire. Per acchiappare il tramvai, verso sera, fecero un bel tratto di strada a piedi. Carlo, che era stato soldato, pretendeva conoscere le scorciatoje, e li aveva fatto prendere per una viottola che tagliava i prati a zig zag. Fu quella la rovina! Potevano essere le sette, una bella sera d autunno, coi campi ancora verdi che non ci era anima viva. Andavano cantando, allegri della scampagnata, tutti giovani e senza fastidi pel capo. Se fossero loro mancati i soldi, pure il lavoro, o avessero avuto altri guai, forse sarebbe stato meglio. E il Pigna andava dicendo che avevano spesi bene i loro quattrini quella domenica. Come accade, parlavano di donne, e dell innamorata, ciascuno la sua. E lo stesso Ambrogio, che sembrava una gatta morta,8 raccontava per filo e per segno quel che succedeva con la Filippina, quando si trovavano ogni sera dietro il muro della fabbrica. 1 Vaprio: Vaprio d Adda, in provincia di Milano, tipica meta di scampagnate domenicali. 2 tramvai: vettura su rotaia trainata da cavalli. 3 desinarono: mangiarono, fecero pranzo. 4 ombrìa: termine letterario per indicare l ombra lieve e diffusa, specialmente quella gettata a terra dagli alberi. 5 a far l asino: fare il cascamorto. 6 cellulare: carcere in cui i detenuti sono segregati ciascuno in una cella. 7 precipizio: rovina prodotta improvvisamente, disastro provocato in breve tempo. Si tratta in verità, come emerge dal seguito del racconto, di due reati molti gravi: violenza sessuale e omicidio. 8 una gatta morta: persona che, sotto un aspetto tranquillo e mansueto, nasconde tutt altro carattere. 227

Palestra di scrittura
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