LABORATORIO DELLE FONTI - La Regola di san Benedetto

LABORATORIO DELLE FONTI I TESTI La Regola di san Benedetto Il fondatore del monastero di Montecassino, san Benedetto, formulò un insieme di norme per regolamentare la vita monastica nei momenti di preghiera e nelle attività pratiche: si tratta della cosiddetta Regola, da cui è tratto il brano seguente. 1. Le ore erano calcolate partendo dall alba, secondo l antica consuetudine romana: l ora quarta corrisponde alle dieci del mattino; l ora sesta a mezzogiorno. Il primo gradino dell umiltà è l obbedienza senza indugio. Questa è ben propria di coloro che non considerano nulla più caro di Cristo, per cui appena qualche cosa è stata comandata dal superiore, non possono soffrire indugio, come se il comando venisse da Dio. Se, allorché vogliamo ottenere qualche favore dai potenti, non pensiamo di farlo se non con umiltà e rispetto, quanto più bisogna supplicare il Signore Dio di ogni cosa con assoluta umiltà e sincera pietà! [ ] Sappiamo poi di essere esauditi non per le molte parole, ma per la purezza del cuore e la sincerità delle lacrime. Perciò la preghiera deve essere breve e pura, a meno che non venga prolungata per l infervorante ispirazione della grazia divina. In coro tuttavia tale preghiera sia brevissima e, quando il superiore ha dato il segnale, tutti insieme si alzino in piedi. L ozio è nemico dell anima; perciò i monaci in determinate ore devono attendere al lavoro manuale e in altre ore, anch esse determinate, alla lettura spirituale. E perciò crediamo che entrambi gli orari di tali occupazioni possano essere combinati in base al seguente ordinamento: cioè da Pasqua fino agli inizi di ottobre al mattino, uscendo all alba, lavorino quanto è necessario fino circa all ora quarta1; dall ora quarta fin verso la fine dell ora sesta1 siano occupati nella lettura. Finita sesta e levatisi da tavola, si riposino nel proprio letto in assoluto silenzio e se per caso qualcuno volesse leggere per conto suo, se ne stia a leggere senza dar fastidio a nessuno. [ ] Qualora poi le esigenze locali o la povertà richiedessero che i monaci siano personalmente occupati nella raccolta delle messi, non abbiano ad adirarsene, poiché allora sono veramente monaci se vivono del lavoro delle proprie mani come i nostri padri e gli Apostoli. San Benedetto, Regola, V, 20, 48, trad. di G. Penco, La Nuova Italia, Firenze 1980. Come deve essere la preghiera secondo san Benedetto? Il lavoro manuale è presentato come un elemento positivo o negativo? Motiva la tua risposta. Gli evangelizzatori cristiani incontrarono ovviamente anche molte resistenze; più che tra i Germani, tuttavia, ciò avvenne tra le popolazioni rurali di origine romana, da secoli legate al paganesimo e rimaste in buona parte escluse dalla prima diffusione del cristianesimo, che aveva interessato prevalentemente i centri urbani. Nelle campagne, i riti pagani in particolare i culti propiziatori tradizionali, legati alla fertilità dei campi resistettero ancora a lungo e in molti casi vennero assorbiti dalla religione cristiana senza perdere le loro caratteristiche: il culto di molti santi cristiani nasconde in realtà la più antica venerazione di divinità pagane legate ai cicli delle stagioni o alle attività agricole. LA VITA NEI MONASTERI Se l importanza del monachesimo fu in origine legata alla diffusione del cristianesimo tra i Germani, nel corso dell alto Medioevo i monaci acquisirono un 184 ruolo sempre più importante nella vita economica e sociale di tutti i territori un tempo appartenuti all impero romano d Occidente. Le residenze dei monaci, i monasteri, erano organizzate secondo severe regole di disciplina. I religiosi vi rimanevano per tutta la vita, rinunciando a qualsiasi proprietà personale e mantenendo un atteggiamento di obbedienza totale nei confronti dell abate, il monaco che veniva eletto a capo della comunità. Vestiti sobriamente e dediti a un esistenza caratterizzata dal voto di povertà, essi vivevano con quanto producevano le terre appartenenti al monastero. Il monastero più importante fu fondato nel 529 d.C. a Montecassino (nel Lazio) da Benedetto da Norcia (480 circa-547), figura fondamentale del monachesimo occidentale. Verso la metà del VI secolo egli elaborò la Regola che porta il suo nome, un insieme di norme volte a disciplinare la vita co- Nascita del monachesimo in Oriente Diffusione del monachesimo in Occidente Conversione degli Irlandesi a opera di san Patrizio III-IV secolo d.C. V secolo d.C. V secolo d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille