I colori della STORIA - volume 2

7.3 I LONGOBARDI IN ITALIA L ORGANIZZAZIONE SOCIALE LONGOBARDA ASSEMBLEE POLITICHE vi partecipano solo gli uomini liberi eleggono il re RE eletto dagli uomini liberi (gli arimanni) riuniti in assemblea ARIMANNI uomini liberi e proprietari terrieri ALDI piccoli proprietari contadini e allevatori SERVI lavoratori nullatenenti privi di diritti popolazione di origine germanica popolazione di origine romana GASTALDI funzionari del re, controllano l operato dei duchi DUCHI nobili guerrieri ampiamente autonomi dal re Fibbia in bronzo raffigurante un cavaliere longobardo. La nobiltà guerriera di origine germanica era costituita dagli arimanni, uomini liberi e proprietari terrieri dotati di pieni diritti; essi partecipavano alle assemblee politiche convocate dal re per prendere decisioni sulle guerre da intraprendere o sugli accordi diplomatici da stipulare. A un gradino più basso della scala sociale si trovavano gli aldi, giuridicamente liberi ma di fatto dipendenti dai nobili; erano contadini poveri o piccoli allevatori che, in cambio della protezione armata offerta dagli arimanni, cedevano loro parte dei raccolti agricoli o dei prodotti ottenuti dall allevamento. Al livello più basso della gerarchia sociale si trovavano infine i discendenti della popolazione italica sottomessa, impiegati per lo più come servi nei possedimenti terrieri dei nobili longobardi. L AMMINISTRAZIONE DEI PODERI La solidità del regno, almeno nei primi decenni, fu messa a dura prova dai gravi problemi economici e sociali che affliggevano la penisola. Lo stato di guerra continua, i rapporti conflittuali tra conquistatori e conquistati e le confische delle proprietà terriere prolungarono infatti la crisi economica che, eredità dei disastri della guerra greco-gotica, aveva provocato lo spopolamento delle città e un vistoso calo della produzione agricola. Nel corso del VII e dell VIII secolo, tuttavia, anche la vita economica conobbe segnali di ripresa. 176 Come abbiamo visto, dopo la fondazione del regno la nobiltà germanica, in origine dedita pressoché esclusivamente all esercizio delle armi, si trasformò in un ceto di proprietari terrieri e agricoltori, e la società longobarda divenne essenzialmente contadina, come testimoniano molte norme dello stesso editto di Rotari. Tra le leggi emanate dall editto del 643, in particolare, vi erano diverse disposizioni relative alla gestione delle proprietà rurali, dalle quali emerge un modello di sfruttamento del territorio che, erede del latifondo romano e della villa rustica di epoca tardoantica, si sarebbe affermato definitivamente nei secoli successivi (come vedremo nell Unità 9). Come le ville rustiche romane, le grandi proprietà terriere longobarde erano quasi del tutto autosufficienti dal punto di vista economico. All interno dei possedimenti, i campi migliori erano riservati al padrone; nella sua porzione di terra erano presenti anche stalle, magazzini, mulini per la produzione della farina o frantoi per la spremitura delle olive, oltre a forni e a officine artigianali. All interno delle ville rurali si svolgevano infatti piccole attività manifatturiere, come la produzione di attrezzi agricoli e di tessuti di lana, lino e canapa. La parte restante della proprietà, di dimensioni più ridotte, era invece riservata a uno o più contadini, i massari (dal latino mansus, termine che indicava l appezzamento coltivato da una famiglia contadina). I massari vivevano in condizioni non molto dissimili da quelle dei servi, sostentandosi con i Invasione dei Longobardi in Italia Regno di Autari Regno di Agilulfo 569 d.C. 584-590 d.C. 590-616 d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille