I colori della STORIA - volume 2

7.3 I LONGOBARDI IN ITALIA IL DOMINIO LONGOBARDO La presenza longobarda in Italia ebbe caratteristiche simili a quella dei Vandali in Africa, dove non si era realizzata alcuna forma di collaborazione tra invasori e popolazione locale. Al contrario degli Ostrogoti, che almeno nei primi anni avevano dato vita a un regno caratterizzato da una relativa coesione sociale, i Longobardi, di fede ariana, instaurarono nella penisola Italica un dominio autoritario, sottomettendo duramente la popolazione di origine romana e di religione cattolica. Dal punto di vista della struttura sociale ed economica si creò dunque una netta cesura con la fase precedente. La maggioranza della popolazione locale fu costretta a lavorare nelle campagne per mantenere la nobiltà dei guerrieri longobardi, mentre i latifondisti di origine romana che avevano fatto parte dell amministrazione del regno ostrogoto si videro confiscate le loro proprietà terriere o furono addirittura eliminati fisicamente. Per questo motivo i Longobardi furono considerati dagli abitanti della penisola invasori crudeli e spietati, che devastavano le campagne, incendiavano i luoghi di culto e riducevano in schiavitù la popolazione. Numerose chiese e monasteri, come quello di Montecassino, fondato da san Benedetto nel 529 d.C., furono in effetti distrutti dalla loro furia devastatrice. IL DIRITTO E L EDITTO DI ROTARI L assoggettamento della penisola implicò anche la cancellazione del diritto romano e la sua sostituzione con le norme tradizionali in uso presso le popolazioni germaniche. Le leggi longobarde, ispirate a princìpi giuridici arcaici, erano tramandate oralmente; le prime leggi scritte vennero codificate dai Longobardi solo nel 643 d.C., con l editto di Rotari. L editto, emanato per rendere più efficiente l amministrazione della giustizia nel regno, era in realtà una semplice trascrizione in latino delle consuetudini non scritte in uso da secoli. Per questo motivo esso rappresenta una fonte storica di grande valore, che fornisce molte informazioni sulla società, sui valori e sui costumi longobardi precedenti al contatto con il mondo romano. La codificazione delle norme contribuì comunque ad attenuare gli aspetti più primitivi dei costumi longobardi. La fàida, per esempio, fu quasi completamente sostituita dal guidrigildo, che, come abbiamo visto, consisteva nel risarcimento economico in riparazione di un danno arrecato a un altro individuo ( LABORATORIO DELLE FONTI). La stesura delle prime leggi rappresentò dunque un elemento di progresso civile per la società longobarda, ma non cancellò le forti disuguaglianze che la caratterizzavano. I privilegi riservati alle classi più elevate sono per esempio riscontrabili L interno della basilica di San Salvatore, a Brescia, fondata dal re longobardo Desiderio. 174 Re Rotari raffigurato in una miniatura del codice matritense, compilato nell XI secolo e contenente il testo delle leggi longobarde. Invasione dei Longobardi in Italia Regno di Autari Regno di Agilulfo 569 d.C. 584-590 d.C. 590-616 d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille