Le invasioni e la fine dell'impero d'Occidente

L EPOCA TARDOANTICA Le invasioni e la fine dell impero d Occidente La separazione tra impero d Occidente e d Oriente attuata da Teodosio aggravò la già critica situazione delle regioni occidentali, sottoposte alla crescente pressione dei popoli germanici e private del sostegno militare ed economico della parte orientale. Tra il V e il VI secolo d.C., per di più, le autorità politiche dell impero d Oriente non esitarono a spingere gli invasori verso occidente per allontanare il rischio dell occupazione dei loro territori. STILICONE AL VERTICE DELL IMPERO Quando Onorio divenne imperatore, nel 395, aveva solo undici anni ed era dunque inadatto a governare uno Stato afflitto da innumerevoli problemi. In conformità con le decisioni testamentarie del padre Teodosio, egli fu affiancato da Stilicone, generale dell esercito imperiale di origine germanica che aveva scalato la gerarchia militare grazie alle sue spiccate capacità di comando. La sua figura, che testimoniava l importanza ormai fondamentale dei mercenari germanici nella difesa dell impero, suscitò però un vasto malcontento tra i soldati e i funzionari di origine romana, contrari all assegnazione di un potere così vasto a un capo straniero. Questa ostilità di parte dell esercito e della classe dirigente nei confronti di Stilicone indebolì ulteriormente la già incrinata compattezza dell impero romano d Occidente; egli riu- scì però a rafforzare la propria autorità grazie alla vittoria sui Visigoti (nel 401 d.C.), i quali, dopo aver stipulato un accordo diplomatico con l impero d Oriente, avevano rivolto i loro attacchi alla penisola Italica. Un altro importante successo fu ottenuto da Stilicone contro gli Ostrogoti, la cui avanzata in Italia fu bloccata nei pressi di Fiesole (nel 405 d.C.). Una moneta d oro risalente I successi militari fecero peall imperatore Onorio che raffigura la personificazione di Roma. rò anche aumentare il risentimento dei funzionari romani nei suoi confronti. Temendo che Stilicone acquisisse un potere eccessivo, fecero credere a Onorio che egli tramasse per organizzare un colpo di Stato e lo convinsero a farlo uccidere (nel 408). La morte di Stilicone ebbe conseguenze politiche e militari rilevanti. La sua uscita di scena, infatti, fu il preludio di un epurazione attuata dai comandanti militari nei ranghi dell esercito imperiale. I mercenari germanici arruolati come ufficiali furono destituiti e ferocemente perseguitati. Il risultato fu il passaggio di migliaia di soldati tra le file degli invasori, arricchendole del notevole patrimonio di conoscenze strategiche acquisito militando nelle truppe imperiali, con il conseguente aggravamento della situazione militare dell impero d Occidente. I SACCHEGGI E LE DEVASTAZIONI Le invasioni dei Germani, fino ad allora bloccate o almeno arginate dalla difesa militare dei confini e dagli accordi diplomatici, non trovarono più ostacoli, e la penisola Italica fu devastata da incursioni violente e distruttive. Nel 408 i Visigoti guidati da Alarico, provenienti dalla penisola Balcanica, calarono in Italia e assediarono Roma, ormai priva di difese militari. Al rifiuto da parte delle autorità cittadine di pagare ingenti somme di denaro, i Visigoti entrarono in città e la sottoposero a un terribile saccheggio (410 d.C.). GLOSSARIO Epurazione: azione che consiste nel purificare , nel liberare da Il generale Stilicone raffigurato in armi con la consorte e il figlio nel dittico consolare conservato nel duomo di Monza. ciò che è impuro . In ambito storico, indica l eliminazione di personaggi considerati ostili a chi detiene il potere. Affiancamento di Stilicone a Onorio Vittoria di Stilicone sui Visigoti Vittoria di Stilicone sugli Ostrogoti Assassinio di Stilicone 395 d.C. 401 d.C. 405 d.C. 408 d.C. 123

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille