LABORATORIO DELLE FONTI - Le motivazioni politiche

LABORATORIO DELLE FONTI I TESTI Le motivazioni politiche dell editto di Costantino In questo brano dello scrittore cristiano Lattanzio, vissuto tra la fine del III e gli inizi del IV secolo d.C., è citato il testo dell editto promulgato da Costantino e Licinio nel 313. Il testo fa intendere che la libertà di culto ai cristiani, più che per un principio di tolleranza religiosa, fu concessa per consolidare il potere imperiale. Quando felicemente tanto io Costantino Augusto quanto anch io Licinio Augusto ci fummo incontrati a Milano e trattammo di tutte le questioni riguardanti l utilità e la sicurezza pubblica, fra le altre disposizioni che sapevamo avrebbero giovato alla maggioranza degli uomini, abbiamo creduto necessario emanare in primo luogo queste su cui si fonda il rispetto della divinità, cioè di dare sia ai cristiani sia a tutti gli altri la libera facoltà di seguire ciascuno la religione che ha scelta, affinché tutto ciò che v è di divino nella sede celeste sia ben disposto e propizio verso noi e verso tutti quelli che sono posti sotto il nostro potere. Perciò con ragionamento salutare e giustissimo abbiamo creduto di dover prendere questa decisione, di non negare assolutamente a nessuno la facoltà di dedicare la sua mente al culto cristiano o a quella religione che senta più adatta a sé, affinché la somma divinità, alla cui venerazione ci dedichiamo spontaneamente, possa mostrarci in tutte le cose il suo solito favore e la sua solita benevolenza. Conviene perciò la Tua Eccellenza sappia che è stato da noi deciso che, eliminando tutte le restrizioni contenute negli scritti precedenti trasmessi al tuo ufficio circa i cristiani, siano revocate le disposizioni malaugurate e contrarie alla nostra clemenza e che ciascuno di coloro i quali nutrono la stessa volontà di osservare la religione cristiana, ora lo facciano liberamente e apertamente, senza nessuna inquietudine e molestia. Lattanzio, De mortibus persecutorum, 48, 2-13, trad. di A. La Penna, in A. Saitta, 2000 anni di storia. Dall impero di Roma a Bisanzio, Laterza, Bari 1979. Perché nel documento si fa più volte riferimento alla divinità? L editto di Milano riguardava solo i cristiani? Quali conseguenze determinò, in particolare, per i cristiani? COSTANTINO UNICO IMPERATORE Presentandosi ormai come strenuo difensore dei cristiani, nel 324 d.C. Costantino mosse guerra contro Licinio. Questi, che pochi anni prima aveva sostenuto per opportunismo politico la libertà di culto per i cristiani ma era rimasto fedele all antica religione tradizionale greco-romana, considerava con sospetto l eccessiva influenza acquisita dai seguaci della nuova religione nello Stato romano e non era disposto a promuoverli in posizioni di comando nell amministrazione imperiale. Il suo orientamento, che si concretizzò nella ripresa delle persecuzioni nella parte orientale dell impero, spinse Costantino a intervenire. Sconfitto Licinio, Costantino ottenne pieni poteri su tutto l impero, riunendo nelle sue mani il controllo di Oriente e Occidente. 112 LE RIFORME DI COSTANTINO Riunificato l impero, Costantino si dedicò alla riforma dello Stato, basandone la riorganizzazione sull inclusione dei cristiani nella struttura burocratica: i vertici dell amministrazione e dell esercito furono infatti assegnati a intellettuali e funzionari di estrazione cristiana. La valorizzazione del ruolo dei cristiani passò anche per altri provvedimenti, come gli importanti benefici economici e giuridici riconosciuti ai fedeli e ai membri della Chiesa: l esenzione dal pagamento delle tasse per i sacerdoti e il riconoscimento giuridico delle sentenze sulle controversie tra i fedeli emesse da tribunali composti esclusivamente da membri della Chiesa. L integrazione tra il potere imperiale e la religione cristiana fu consolidata anche dal riconoscimento, da parte dello Costantino si impone come Augusto d Occidente Licinio diviene Augusto d Oriente 312 d.C. 313 d.C.

I colori della STORIA - volume 2
I colori della STORIA - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille