Italo Calvino

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La vita

Italo Calvino nasce nel 1923 a Cuba, dove i genitori si trovano per lavoro; nel 1925 la famiglia rientra a Sanremo. Nel 1941 Calvino consegue la maturità classica e si iscrive alla facoltà di Agraria dell’Università di Torino. Nel 1943 diventa partigiano nelle brigate comuniste Garibaldi. Si laurea in Letteratura inglese nel 1947, anno in cui esce il suo primo romanzo, Il sentiero dei nidi di ragno, pubblicato da Einaudi, la casa editrice per la quale Calvino lavorerà dal 1950. 

Dopo l’intervento sovietico in Ungheria del 1956, Calvino prende le distanze dal Partito comunista italiano. Nel 1964 sposa Esther Judith Singer. 

Nel 1967 si trasferisce a Parigi; traduce I fiori blu di Raymond Queneau, che lo introduce negli ambienti dell’Oulipo.


Nel 1980 torna in Italia. Nel 1985 lavora a un ciclo di conferenze da tenere alla Harvard University (il materiale confluirà nel volume Lezioni americane) ma, in seguito a un ictus, muore a Siena.

I TEMI

La Resistenza e l’esordio neorealista 

Per Calvino il Neorealismo è inizialmente una ricerca di poetica, linguaggio, stile e ritmo narrativo. Ma la sua necessità di rielaborare l’esperienza personale e collettiva della Resistenza lo porta, ne Il sentiero dei nidi di ragno, ad una trasfigurazione fiabesca dei fatti della guerra attraverso il filtro di un personaggio-bambino.

La narrazione fantastica 

Dopo l’esordio neorealistico, Calvino continua il suo impegno intellettuale soprattutto attraverso l’immaginazione e il travestimento fiabesco, come nella trilogia I nostri antenati.

La critica alla società del benessere 

Fra gli anni ’50 e gli anni ’60, Calvino si dedica ad un’attenta osservazione e interpretazione della società industriale. Per Calvino lo scrittore non deve «perdersi nel labirinto» della civiltà moderna, così da poter indicare all’umanità le vie per reagire ai problemi del mondo contemporaneo: l’alienazione sul lavoro, il consumismo, l’inquinamento ecc.

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Calvino e la cultura contemporanea 

Quando si confronta con la cultura contemporanea (definita dai critici “Postmoderno”), Calvino non adotta tecniche narrative forzatamente innovative (come fanno altri autori) ma propone un modello d’interpretazione di una realtà percepita come caotica. Nel romanzo Se una notte d’inverno un viaggiatore (1979), Calvino riflette sui meccanismi della scrittura e sulla sopravvivenza del romanzo contemporaneo.

LE OPERE

Oltre ai volumi già analizzati, nel 1957 scrive La speculazione edilizia, sulla superficialità morale degli arrampicatori sociali. Nel 1963 si dedica alla narrazione della realtà contemporanea con Marcovaldo e con La giornata d’uno scrutatore.
Nello stesso anno escono Le Cosmicomiche, racconti in cui contamina letteratura e scienza, trattando ipotesi e teorie sulla vita dell’universo in una forma leggera e surreale.

Le città invisibili (1972) e Il castello dei destini incrociati (1973) sono le opere della riflessione postmoderna.

Nel 1979 scrive Se una notte d’inverno un viaggiatore, uno dei primi esempi italiani di romanzo postmoderno.

i nostri antenati (trilogia)

Dopo l’esordio neorealista Calvino pubblica la trilogia I nostri antenati: Il visconte dimezzato, 1952; Il barone rampante, 1957, Il cavaliere inesistente, 1959.
La fantasia e gli elementi surreali che caratterizzano la trilogia non sono concepiti come un gioco o un’evasione dalla realtà ma, al contrario, come spiegazione del mondo e lettura della contemporaneità.
Il motivo conduttore è quello della faticosa conquista della libertà in un universo alienante e irrazionale.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi