Gabriele d’Annunzio

      gabriele d’annunzio

la vita

Nato a Pescara nel 1863, d’Annunzio è poeta precocissimo: pubblica la prima raccolta a 16 anni. Non ancora ventenne

si trasferisce a Roma, dove diviene protagonista della vita letteraria e mondana. Si sposa a vent’anni con una duchessa. è di questo periodo il celebre romanzo Il piacere (1889).


D’Annunzio si sposta poi in diverse città, scrive opere per il teatro e ha una breve esperienza politica. Nel 1895 inizia una relazione con la più famosa attrice italiana del tempo, Eleonora Duse. I due vivono in Toscana, dove Gabriele scrive i suoi capolavori poetici e sperpera il suo patrimonio. Per problemi di debiti nel 1910 si trasferisce in Francia.


Allo scoppio della Prima guerra mondiale d’Annunzio rientra in Italia e partecipa attivamente alla campagna per l’intervento in guerra. Si arruola volontario a 52 anni, rimane ferito a un occhio e partecipa a celebri imprese belliche. A guerra conclusa, convinto che quella italiana sia una «vittoria mutilata», insieme ad alcuni volontari entra a Fiume e ne dichiara l’annessione al Regno d’Italia. L’occupazione termina per l’intervento dell’esercito italiano.


D’Annunzio trascorre gli ultimi anni di vita a Gardone, in una villa che trasforma in un museo delle proprie memorie, che chiama Vittoriale degli Italiani, e dove morirà nel 1938.

i temi

Il divo narcisista e il pubblico di massa

D’Annunzio è il primo intellettuale che intuisce la forza dei mezzi di comunicazione e riesce a cogliere in anticipo le aspettative del pubblico. D’Annunzio lancia infatti ogni sua iniziativa con sfrenato esibizionismo, unendo l’arte e la vita, attraverso scandali e gesti clamorosi. Promuove l’immagine del genio indifferente alla moralità comune e che aspira a una «vita inimitabile», superiore a quella del «gregge» plebeo e piccolo-borghese.

Ma proprio gli uomini e le donne della piccola e media borghesia vivono la realtà mediata dalle sue avventure, di amore e di guerra, immaginando lussi esclusivi e imprese leggendarie: tutto ciò alimenta quel fenomeno di moda chiamato “dannunzianesimo”.

 >> pagina 34 

L’estetismo dannunziano

D’Annunzio porta ai massimi livelli il culto della bellezza, che deve essere raggiunta in ogni ambito. Questo tema si riflette anche sulle scelte lessicali e sintattiche che vogliono ottenere uno stile letterario alto e ricercato.

Il superomismo

Per d’Annunzio il superuomo è un individuo eccezionale al quale spettano il diritto e il dovere di opporsi alla sciocca realtà borghese, anzi di imporsi sulla massa, ignorando anche le comuni leggi del bene e del male.

D’Annunzio e il fascismo

D’Annunzio, che fu il personaggio più seguito della vita pubblica del Paese, utilizza un linguaggio seducente come mezzo di comunicazione emotivo che consente l'immedesimazione del popolo con il capo. Il fascismo eredita l’utilizzo di questo tipo di linguaggio, in un contatto diretto, fisico ed emotivo con la massa. Mussolini, che temeva la popolarità e il prestigio del poeta, fece di d’Annunzio una sorta di padre della patria a sostegno del fascismo. Ma d’Annunzio, consapevole di non poter più essere protagonista, si autoescluse chiudendosi nel ritiro del Vittoriale.

LE OPERE

In tutta la produzione di d’Annunzio (in versi e in prosa) si possono riconoscere tre fasi.

Prima fase, gli esordi 

La sua poesia è dimpronta carducciana e simbolista, con la presenza di un’accentuata componente sensuale. Nelle opere narrative è invece ancora presente l’influenza del Verismo e del Naturalismo, superati già nel romanzo Il piacere, che aderisce al Decadentismo.

 >> pagina 35 

Seconda fase, il periodo della “bontà” 

In questo periodo, segnato da una svolta “spirituale”, d’Annunzio scrive i romanzi Giovanni Episcopo e L’innocente, incentrati sui motivi del castigo, della colpa e del bisogno di purificazione, e pubblica il Poema paradisiaco che raccoglie liriche ispirate alla purezza degli affetti semplici, a un ritorno alla natura.

La terza fase, l’ideologia del superuomo 

Nei romanzi di questo periodo predominano gli amori torbidi, i fallimenti esistenziali di personaggi che sono (o si credono) eccezionali.
Nel ciclo poetico delle Laudi predominano i temi dell’individualismo e l’ imperativo del piacere. Appartengono a questa fase anche le opere teatrali in cui d’Annunzio mira a rinnovare la tradizione della tragedia greca attraverso la rappresentazione di passioni estreme.

Lo stile

Nelle sue opere poetiche, soprattutto nella raccolta Alcyone, d’Annunzio sperimenta diversissime soluzioni stilistiche e metriche. Altrettanto ricco è il repertorio lessicale, il poeta usa frequenti ▶ arcaismi, citazioni di poeti semisconosciuti, forme ortografiche antiche, tecnicismi e altro ancora.

alcyone

Alcyone è il punto più alto della ricerca letteraria di d’Annunzio. Raccoglie 88 poesie, strutturate come il diario di un’esperienza realmente vissuta, ma liricamente trasfigurata: un’estate trascorsa tra il mare, le pinete e i monti toscani.

In quest’opera d’Annunzio sviluppa il motivo del panismo, ossia la comunione dell’io con la natura. Il poeta si impadronisce, attraverso i sensi, dell’energia della natura: si fonde con il mare, i fiumi, la pioggia, gli alberi. Da questa fusione ricava un’esaltazione soprannaturale, che rende con libertà di soluzioni stilistiche e grande virtuosismo.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi