La sera fiesolana

La sera fiesolana


di Gabriele d’Annunzio, da Alcyone

Scritta nel 1899 è la prima lirica dell’Alcyone e descrive una serata di giugno sulle colline toscane.

1      Fresche le mie parole ne la sera

2      ti sien come il fruscìo che fan le foglie

3      del gelso ne la man di chi le coglie

4      silenzioso e ancor s’attarda a l’opra lenta

5      su l’alta scala che s’annera

6      contro il fusto che s’inargenta

7      con le sue rame spoglie

8      mentre la Luna è prossima a le soglie

9      cerule e par che innanzi a sé distenda un velo

10   ove il nostro sogno si giace

11   e par che la campagna già si senta

12   da lei sommersa nel notturno gelo

13   e da lei beva la sperata pace

14   senza vederla.

15   Laudata sii pel tuo viso di perla,

16   o Sera, e pe’ tuoi grandi umidi occhi ove si tace

17   l’acqua del cielo!

18   Dolci le mie parole ne la sera

19   ti sien come la pioggia che bruiva

20   tepida e fuggitiva,

21   commiato lacrimoso de la primavera,

22   su i gelsi e su gli olmi e su le viti

23   e su i pini dai novelli rosei diti

24   che giocano con l’aura che si perde,

25   e su ’l grano che non è biondo ancóra

26   e non è verde,

27   e su ’l fieno che già patì la falce

28   e trascolora,

29   e su gli olivi, su i fratelli olivi

30   che fan di santità pallidi i clivi

31   e sorridenti.

32   Laudata sii per le tue vesti aulenti,

33   o Sera, e pel cinto che ti cinge come il salce

34   il fien che odora!

35   Io ti dirò verso quali reami

36   d’amor ci chiami il fiume, le cui fonti

37   eterne a l’ombra de gli antichi rami

38   parlano nel mistero sacro dei monti;

39   e ti dirò per qual segreto

40   le colline su i limpidi orizzonti

41   s’incùrvino come labbra che un divieto

42   chiuda, e perché la volontà di dire

43   le faccia belle

44   oltre ogni uman desire

45   e nel silenzio lor sempre novelle

46   consolatrici, sì che pare

47   che ogni sera l’anima le possa amare

48   d’amor più forte.

49   Laudata sii per la tua pura morte,

50   o Sera, e per l’attesa che in te fa palpitare

51   le prime stelle!

DENTRO IL TESTO

metro: 3 strofe di 14 versi con rime libere, seguite ciascuna da una ripresa di 3 versi, il primo dei quali è in rima con l’ultimo della strofa precedente (vederla e perla).


La descrizione delle primavera che muore e si trasforma in estate avviene attraverso un libero fluire di immagini e sensazioni. La natura è interiorizzata e umanizzata. La musicalità delle strofe è data da una punteggiatura ridotta al minimo. Le riprese-ritornello, sono modellate sul Cantico delle creature di Francesco d’Assisi, dando una nota arcaizzante e misticheggiante.

VERIFICA

1. Elenca almeno due azioni che gli elementi naturali compiono:

 

 


2. Sottolinea nel testo gli arcaismi e i termini desueti.


3. La poesia è ambientata:

  • in autunno. 
  • in estate.

I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
I saperi fondamentali di letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento ad oggi