T2 - Temporale (G. Pascoli)

T2

Giovanni Pascoli

Temporale

  • Tratto da Myricae, 1894 (III edizione)
  • Metro ballata di settenari, con schema di rime a bcbcca
L’autore
 ▶ T1, p. 114

Il poeta coglie i suggestivi contrasti di colore generati dall’avvento di un temporale fra mare e monti, sul finire del giorno.

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Audiolettura

Un bubbolìo lontano…


Rosseggia l’orizzonte,

come affocato, a mare:

nero di pece, a monte,

5      stracci di nubi chiare:

tra il nero un casolare:

un’ala di gabbiano.


Giovanni Pascoli, Myricae, a cura di G. Lavezzi, Rizzoli, Milano 2015

a TU per TU con il testo

Arriva il temporale! Ancora oggi, nella civiltà moderna, capace di gestire le situazioni più estreme, un sottile brivido d’emozione circola all’approssimarsi di un tappeto di nuvole plumbee sopra le nostre case. Il vento viene a folate, la gente corre in cerca di riparo, si chiudono le imposte, prima che si scateni la pioggia. Nell’aria c’è qualcosa di elettrico, e non sono i lampi. Pascoli coglie un momento di sospensione, nel quale riemerge l’atavico timore dell’uomo di fronte ai fenomeni incontrollabili della natura, e insieme, forse, il desiderio che qualcosa magicamente possa cambiare, interrompendo il normale flusso delle nostre esistenze. Nessuno crede più a Giove Pluvio, il dio greco signore della pioggia, o al nordico Thor, capace di suscitare fulmini con il suo martello, ma il fascino del temporale resta intatto: a frotte gli appassionati (stormchasers) accorrono con impermeabili e macchine fotografiche dove si addensano le perturbazioni più intense, a costo di mettere a rischio la propria incolumità. Noi, più modestamente, ci limitiamo a rifugiarci sotto una tettoia, in attesa che finisca l’acquazzone che ci ha concesso di fantasticare un po’.

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Analisi

L’inizio in medias res consente al lettore di immergersi immediatamente nella situazione descritta dal poeta, che in partenza propone, mediante una parola onomatopeica, una sensazione acustica, il lontano bubbolìo (v. 1) di un tuono, annuncio del temporale indicato nel titolo del componimento. Dopo lo spazio bianco, che simula il momento di attesa silenziosa causato dal primo rombo, scorre una sequenza di impressioni visive, legate nei vv. 2-3 dall’allitterazione della vocale o, dominante già in avvio. Le frasi, brevi e nominali, si allineano una all’altra, con un effetto di frammentazione acuito dalla fitta punteggiatura, che sigilla ogni verso.

A Pascoli non interessa offrire la rappresentazione realistica di un evento naturale, ma una serie di rapidi flash, filtrati dalla sensibilità personale e caratterizzati ciascuno da una vivace pennellata di colore. Il poeta utilizza perciò un verbo (l’unico del componimento) dalla forte valenza cromatica, come Rosseggia (v. 2), e promuove a sostantivo il nero, accostato tramite metafora alla pece (v. 4), mentre resta implicito il riferimento al cielo. Da un lato dunque vediamo l’orizzonte marino al tramonto, che una similitudine vuole affocato (v. 3); dall’altro una macchia scura che grava sui monti; in mezzo le nubi chiare, assimilate a stracci (v. 5) da un’altra metafora. Nell’insieme, si ricava un senso di minaccia incombente, qualcosa di cupo e angoscioso.

Fra le fitte cortine di tenebra (il nero, ripetuto al v. 6) biancheggia tuttavia un casolare (v. 6), che un’analogia immediata – tecnica ricorrente in Pascoli – trasforma in un’ala di gabbiano (v. 7). Questa associazione di idee da un lato sorprende, perché avvicina un elemento statico a un elemento dinamico, collegati solo dalla coincidenza cromatica; dall’altro lato riporta all’universo di simboli tipico dell’autore romagnolo. Frequente infatti nei suoi versi è l’immagine della casa come nido, riparo dalle bufere della vita, calda protezione dai pericoli del mondo esterno. Il temporale assume così una forte valenza simbolica: sebbene l’io lirico si mantenga in disparte, evitando di mettersi in scena o di rievocare i traumi personali che lo straziano, affiorano l’inquietudine e le paure del poeta.

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Completa nella maniera opportuna questa parafrasi della poesia.


Da lontano si sente provenire il rumore del                                                . Il cielo, verso il mare, è di colore                                                , mentre verso i                                                è di colore                                                . Nel cielo si vedono alcune nubi                                                e, in lontananza, appare improvvisamente, illuminato da un                                                , un                                                , di colore                                                , che sembra l’ala di un                                                .

ANALIZZARE E INTERPRETARE

2. Nella descrizione del temporale c’è un solo elemento che fa presupporre una presenza umana: il casolare. Quale valore simbolico assume in questo contesto?


3. Inserisci nella tabella tutti i termini che afferiscono al campo semantico dei colori. Quali considerazioni puoi fare?


Colori scuri  
Altri colori  

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COMPETENZE LINGUISTICHE

4. Lessico. Il componimento si apre con una voce onomatopeica, bubbolìo, che nel suono ricorda il rumore prodotto dal tuono. Associa queste altre parole onomatopeiche ai significati corrispondenti.

  • a) Bisbiglio 
  • b) Rimbombo 
  • c) Fruscìo 
  • d) Gracidìo 
  • e) Bang 

1) Rumore di cose che si muovono con leggerezza (vesti, foglie, ecc.)

2) Rumore che echeggia in modo cupo

3) Mormorìo continuato, sussurrìo fastidioso

4) Rumore di uno scoppio o di uno schianto

5) Verso tipico della rana

PRODURRE

5. Scrivere per descrivere.  Descrivi, in massimo 15 righe, lo scoppio di un temporale concentrandoti, come fa Pascoli, sulle sensazioni visive e coloristiche.

LETTERATURA E NON SOLO: SPUNTI DI RICERCA INTERDISCIPLINARE

SCIENZE

Come e perché si formano i temporali? Che differenza c’è tra un temporale e una normale precipitazione piovosa? Fai una ricerca su questo argomento.


STORIA DELL’ARTE

Il pittore inglese Joseph Mallord William Turner (1775-1851), di cui puoi vedere un dipinto a p. 123, ha dedicato gran parte della propria ricerca artistica alla rappresentazione dei fenomeni atmosferici. Cerca in rete alcune riproduzioni delle sue opere che hanno come tema temporali e tempeste: quali di queste ti sembrano più vicine alla lirica che hai letto?

L’emozione della lettura - edizione gialla - volume B
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Poesia e teatro