osserva
Tulliae parva pecunia est
Tullia ha poco denaro
Nella frase latina troviamo un particolare costrutto, molto comune, formato da un sostantivo declinato al caso dativo (Tulliae) e dal verbo sum (est), che si chiama dativo di possesso.
Analizziamo la frase:
Tulliae → dativo singolare;
parva → nominativo femminile singolare dell’aggettivo parvus, a, um;
pecunia → nominativo femminile singolare;
est → predicato verbale, 3a persona singolare del presente indicativo di sum.
La traduzione letterale della frase, quindi è “A Tullia è poco denaro”, ma è evidente che non è accettabile in italiano. Il concetto espresso in latino con il dativo di possesso, infatti, va reso in italiano con una frase che abbia:
- come predicato verbale il verbo avere, al posto del verbo essere latino;
- come soggetto il sostantivo al dativo (il possessore) nella frase latina;
- come complemento oggetto (la cosa posseduta) il soggetto della frase latina.
Tulliae (dativo, complemento di termine) → Tullia (soggetto)
est (verbo essere) → ha (verbo avere)
parva pecunia (soggetto in latino) → poco denaro (complemento oggetto in italiano)
Da ciò si evince quindi che la traduzione giusta della frase Tulliae parva pecunia est è “Tullia ha poco denaro”.