I verbi servili (o modali), in italiano come in latino, sono chiamati così perché si uniscono all’infinito di un altro verbo per definire una particolare modalità dell’azione, che può essere:
- la possibilità, con il verbo potere;
- la volontà, con il verbo volere;
- la necessità, con il verbo dovere (meno frequente la locuzione “avere da”).
Altri verbi con funzione di servili sono: preferire; essere solito; desiderare.
osserva
Italiano |
Latino1 |
potere |
possum, posse |
dovere |
debeo, ēre |
volere |
volo, velle |
non volere |
nolo, nolle |
preferire |
malo, malle |
essere solito |
soleo, ēre |
desiderare |
cupio, ĕre; studeo, ēre |
In latino i verbi servili conservano la loro forma attiva anche nelle espressioni passive, per cui la forma passiva è assunta dall’infinito che essi reggono.
In italiano il passivo con il verbo servile, se non è espresso il complemento d’agente, è costruito con il si passivante.
Esempio
Nec lex ferri nec ire in Capitolium consul poterat (Liv.)
Né si poteva imporre la legge né il console poteva andare in Campidoglio