In latino non c’è differenza nell’uso dei modi verbali sia con i verba dicendi, sia con i verba sentiendi, perché nell’oggettiva si usa sempre l’infinito.
Italiano: oggettiva |
Latino: infinitiva |
Dico che tu sei un vero amico |
Dico te verum amicum esse |
Dissi che tu eri un vero amico |
Dixi te verum amicum esse |
Ritengo che tu sia un vero amico |
Puto te verum amicum esse |
Ritenni che tu fossi un vero amico |
Putavi te verum amicum esse |
La proposizione infinitiva in questi esempi è sempre la stessa, poiché non cambia il rapporto temporale tra i due verbi.
Se c’è un rapporto di contemporaneità, quindi se l’azione della subordinata è contemporanea all’azione della reggente (indipendentemente che questa sia al tempo passato o presente), in latino il verbo della infinitiva è l’infinito presente.
Se il rapporto è invece di anteriorità, quindi se l’azione della subordinata è anteriore all’azione della reggente (indipendentemente che questa sia al tempo passato o presente), il verbo dell’infinitiva è l’infinito perfetto.
Esempio
Tullia dice che tu eri un vero amico → Tullia dicit te verum amicum fuisse
Tullia disse che tu eri stato un vero amico → Tullia dixit te verum amicum fuisse
Ritengo che tu fossi un vero amico → Puto te verum amicum fuisse
Ritenni che tu fossi stato un vero amico → Putavi te verum amicum fuisse
Osserva inoltre che:
- l’infinitiva non è introdotta da alcuna congiunzione, a differenza di quanto accade in italiano;
- il soggetto dell’infinitiva è all’accusativo ed è sempre espresso.
Se il soggetto dell’infinitiva è un pronome personale di terza persona, si usa:
- se quando il soggetto della reggente è lo stesso dell’infinitiva;
Esempio
Dicit se bonum esse Dicunt se bonos esse
Dice di essere buono Dicono di essere buoni
- eum / eam / id ed eos / eas / ea quando il soggetto della reggente è diverso da quello dell’infinitiva.
Esempio
Dico eum bonum esse Dico eos bonos esse
Dico che lui è buono Dico che loro sono buoni