In italiano i verbi come dire, credere o ritenere reggono subordinate introdotte dalla congiunzione che (dichiarativa).
Esempio
Dico che tu studi molto bene
Ritengo che tu studi molto bene
Credo che tu studi molto bene
Nelle forme con il soggetto espresso nella principale, la subordinata che segue svolge sempre la funzione di proposizione oggettiva, che corrisponde al complemento oggetto nella frase semplice.
Frase semplice | Periodo con oggettiva | |
Dico la verità | → | Dico che questa è la verità |
Se cambiamo il soggetto della subordinata, la struttura della frase non cambia.
- tu → lui (egli)
Esempio
Dico che lui studia molto bene
Ritengo che lui studi molto bene
Credo che lui studi molto bene
- lui → voi
Esempio
Dico che voi studiate molto bene
Ritengo che voi studiate molto bene
Credo che voi studiate molto bene
- voi → essi
Esempio
Dico che essi studiano molto bene
Ritengo che essi studino molto bene
Credo che essi studino molto bene
Il modo di queste subordinate è:
- l’indicativo, con i verbi come dire, affermare, confessare, giurare ecc. (chiamati in latino verba dicendi);
- il congiuntivo, con i verbi di opinione, come ritenere, credere, stimare, giudicare ecc. (chiamati in latino verba sentiendi).