Il tesoro della letteratura - volume 3

Eugenio Montale Ossi di seppia dei pomeriggi estivi; ma, dopo aver percorso con lo sguardo il paesaggio circostante, come riscuotendosi dal proprio torpore si accorge che quell ambiente assomiglia al suo stato d animo, e tira le fila del confronto attraverso l immagine del cammino lungo la muraglia sormontata dai cocci di vetro (che vengono inquadrati per ultimi e si presume scintillino nella luce del sole). La serie degli infiniti Anche sul piano stilistico siamo agli antipodi della fusione con gli elementi della natura più volte messa in scena in Alcyone. L enunciazione, interamente condotta tramite verbi all infinito, realizza il secondo principio del Manifesto tecnico della letteratura futurista: «Si deve usare il verbo all infinito, perché si adatti elasticamente al sostantivo e non lo sottoponga all io dello scrittore che osserva o immagina . Gli atti percettivi (ascoltare, spiar, Osservare, sentire), sottratti all emotività del soggetto e a uno sviluppo cronologico, acquistano portata universale e contribuiscono a creare l idea di un ritmo ripetitivo, prestabilito e immodificabile. Anche il verbo seguitare (v. 16) contiene in sé l idea di un movimento obbligato e privo di senso. Il poeta è ridotto a semplice soggetto che percepisce. I suoni aspri Montale sostiene di aver tentato di comporre, negli Ossi di seppia, «un verso che aderisse a ogni fibra di quel suolo in cui era cresciuto. Nessuna poesia meglio di Meriggiare pallido e assorto conferma questa intenzione: tutto il componimento è accordato sul tono stridulo delle cicale (v. 12), protagoniste del paesaggio sonoro insieme ai merli e alle serpi fruscianti (v. 4). In questa scelta si sente l influenza dei suoni più duri e infernali della Commedia di Dante, che governa la mescolanza plurilinguistica fra termini letterari (come pruni e frondi) e prosaici (come i cocci aguzzi di bottiglia). Non meno importante è la memoria del fonosimbolismo di Pascoli: la disarmonia esistenziale si traduce infatti nella prevalenza di suoni duri e dissonanti, in cui primeggiano la c velare e la r (schiocchi, scricchi, merli, frusci, tremuli, frondi ecc.). Numerose sono anche le rime difficili (sterpi : serpi, l ipermetra veccia : intrecciano, formiche : biche). Va poi notata la virtuosistica sequenza dell ultima strofa, tutta condotta sulla ricorrenza del gruppo gl: abbaglia : meraviglia : travaglio : muraglia : bottiglia. Verso le COMPETENZE COMPRENDERE 1 Che cosa fanno le formiche nella seconda strofa? PRODURRE 2 Elenca i verbi all infinito presenti nel testo e indica quali esprimono un azione e quali una percezione. 7 3 Il poeta compie particolari azioni? Se sì, quali? Se no, perché? ANALIZZARE 4 Individua i riferimenti a suoni e rumori della natura presenti nel componimento. 5 Elenca gli elementi visivi e quelli sonori presenti nel componimento. INTERPRETARE 6 SCRIVERE PER RACCONTARE Immagina una continuazione del componimento. Dove va il poeta? Qual è la sua meta? Scrivi un testo narrativo di circa 30 righe. DIBATTITO IN CLASSE 8 Discuti con i compagni delle differenze tra il meriggiare montaliano e il Meriggio dannunziano, sia sia sotto l aspetto del paesaggio descritto sia sotto quello della concezione generale dell esistenza. La lirica è costruita sulla successione di immagini concrete che acquistano, secondo la prospettiva del correlativo oggettivo, valenze simboliche. Precisa tali significati. 957

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi