T9 - Spesso il male di vivere ho incontrato

Il primo Novecento T9 Spesso il male di vivere ho incontrato audiolettura In questo osso breve Montale rende esplicita, in forme estremamente sintetiche, la propria concezione di un mondo caratterizzato dal male di vivere, cristallizzato in tre emblemi tratti dalla natura. L unico rimedio è raggiungere la divina Indifferenza. La poesia risale probabilmente al 1924. Le immagini della sofferenza universale METRO 2 quartine di endecasillabi, fatto salvo l ultimo verso che è un doppio settenario. Lo schema delle rime è ABBA CDDA. Spesso il male di vivere ho incontrato: era il rivo strozzato che gorgoglia, era l incartocciarsi della foglia riarsa, era il cavallo stramazzato. 5 Bene non seppi, fuori del prodigio che schiude la divina Indifferenza: era la statua nella sonnolenza del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato. 2 era strozzato: prendeva l aspetto del ruscello che fatica a scorrere, forse per la presenza di un ostacolo o di una strettoia. 3-4 l incartocciarsi riarsa: l accartocciarsi di una foglia per la calura. stramazzato: crollato a terra (al tempo visione certa- mente più consueta di quanto lo sia oggi). 5-6 Bene non seppi la divina Indifferenza: non ho conosciuto altro bene, al di fuori del miracolo consentito dalla sospensione delle emozioni. L Indifferenza è detta divina perché nella filosofia stoi- ca tale condizione era tipica della divinità, che era ritenuta distaccata dal mondo e dalle sue passioni. 7-8 nella meriggio: quando ogni oggetto appare ancora più immobile. 8 alto levato: in volo in alto nel cielo. Dentro il TESTO Il male Uno stoico distacco 958 I contenuti tematici Il pessimismo cosmico di Montale è in parte debitore dell ostinata lucidità con cui Leopardi individua nella natura la radice dell infelicità umana. La percezione del male di vivere non è un esperienza riservata al poeta in quanto individuo d eccezionale sensibilità, ma il riconoscimento di una condizione largamente comune agli esseri umani, che qui viene espressa attraverso immagini concrete. Tutti gli esempi proposti nella prima strofa il ruscello che fatica a scorrere, la foglia arsa dal sole, il cavallo crollato a terra sono correlativi oggettivi* dello stato d animo del poeta, privo di slancio vitale. un destino che non risparmia né le cose né gli esseri viventi. Solo l Indifferenza, definita divina e scritta con l iniziale maiuscola, consente di fronteggiarlo. Montale recupera la concezione dell esistenza che nell antichità si definiva stoica , ovvero la capacità di dominare i sentimenti, per giungere all atarassia ( p. 947). Il prodigio che tale divina Indifferenza prospetta consiste nella possibilità di guardare al mondo, ritratto durante la sonnolenza / del meriggio (vv. 7-8), con un certa distanza emotiva. Correlativi oggettivi di questo atteggiamento, speculari a quelli della prima strofa, sono la statua (v. 7), per natura immobile e insensibile, e la nuvola e il falco (v. 8), entrambi alti nel cielo, lontani dalle passioni che brulicano sulla Terra.

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi