I temi

Il primo Novecento in sintesi La raccolta è divisa in 4 sezioni che propongono, con diverse modalità, la dialettica, sempre risolta pessimisticamente, tra grazia e condanna, tra speranza e illusione. Nella prima sezione, Movimenti, è presente l opposizione fra mare e terra, natura e città, infanzia e maturità. Nella seconda, Ossi di seppia, in testi brevi il poeta incarna il «male di vivere in cose e situazioni concrete. Nella terza, Mediterraneo, protagonista è il mare. Nella quarta, Meriggi e ombre, una speranza di salvezza è riposta in figure femminili. Lasciatosi alle spalle l ingombrante modello dannunziano, Montale riprende motivi e inclinazioni di altri poeti della tradizione italiana, da Leopardi a Pascoli, al Dante delle rime petrose, a Vociani come Rebora e Sbarbaro. Le quattro sezioni Nella loro edizione definitiva, gli Ossi di seppia consistono di 61 testi distribuiti in 4 sezioni (Movimenti, Ossi di seppia, Mediterraneo, Meriggi e ombre), precedute da una poesia in corsivo che funge da premessa, In limine, e seguite da un testo, composto intorno al 1920, Riviere. La disposizione delle poesie in effetti non rispecchia l ordine di composizione. Prima sezione, Movimenti: racchiude 13 testi giocati sull opposizione fra mare e terra, natura e città, infanzia e maturità; i primi tre termini, fra loro correlati, rappresentano il polo positivo, in cui si avverte la speranza di un possibile accordo, quasi in senso musicale, fra l uomo e la natura, i secondi tre quello negativo. Seconda sezione (che dà il titolo al volume), Ossi di seppia: comprende 22 testi comunemente definiti ossi brevi , per via delle dimensioni contenute (in media intorno ai 10-15 versi ciascuno). Con un linguaggio asciutto e disadorno il poeta traspone il «male di vivere in una serie di oggetti e situazioni densi di significato. Terza sezione, Mediterraneo: è assimilabile a un poemetto; i 9 movimenti di cui si compone prevedono un unico interlocutore, il mare, rispetto al quale il poeta matura un progressivo distacco. Quarta sezione, Meriggi e ombre (Meriggi nella prima edizione del 1925): contiene 15 testi, i più estesi e impegnativi della raccolta. Sono incentrati su un ipotesi di salvezza legata a una figura femminile, motivo che verrà poi ampiamente sviluppato nelle Occasioni. Modelli e fonti Nella sua raccolta d esordio Montale «attraversa senza timori reverenziali l ingombrante modello dannunziano: fa cioè i conti con esso, superando però la solarità e il trionfalismo stilistico e ideologico di Alcyone. La metafora dell attraversamento si può estendere ad altri autori di riferimento che il poeta ligure ha ben presenti. Da Leopardi, per esempio, egli riprende l idea della poesia come strumento per indagare il senso della nostra presenza nel mondo; da Pascoli il tema del ritorno dei morti e la proiezione di significati profondi e turbati negli elementi naturali, ma anche il gusto per la precisione del lessico, applicato alla flora, alla fauna, al mondo contadino. Un discorso a sé merita il legame con il Dante petroso , a cui Montale guarda ogni qual volta abbia necessità di innalzare il tono del discorso: da Dante vengono così riprese le sonorità aspre e difficili, particolarmente adatte a veicolare la sua visione non pacificata dell esistenza propria di Montale. Ancora, assume un ruolo primario il rapporto con i poeti vociani, di taglio espressionista come Clemente Rebora, o inclini a un canto desolato e in sordina come Camillo Sbarbaro, al quale sono dedicate due liriche della sezione Movimenti. Fuori dall ambito poetico va infine considerata la profonda suggestione esercitata su di lui dall inettitudine di Zeno Cosini, il protagonista della Coscienza di Zeno di Italo Svevo, romanzo in cui Montale ritrova quell insanabile frattura fra soggetto e mondo già mostrata anche dal grande romanziere russo F dor Dostoevskij. I temi La ricerca di un significato dell esistenza si arena di fronte a una realtà percepita come falsa e assurda. Al poeta non resta che accettare stoicamente il destino amaro di estraneità e solitudine. 946 Il «male di vivere La ricerca di un significato da attribuire all esistenza ossessiona il poeta, teso a scongiurare l identificazione del quotidiano con un avanzare alla cieca, che lentamente conduce l individuo verso la fine. Affonda qui le sue radici la crisi d identità in cui precipita l io lirico, incapace di districarsi da una situazione che non offre vie di fuga né possibilità di guarigione. Tale sofferenza però non sfocia nel lamento o nell ironia: accende invece una ferma volontà di resistere agli ingranaggi del meccanicismo universale, all inganno del «mondo come rappresentazione , secondo la formula del filosofo

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi