T4 - Non recidere, forbice, quel volto (Le occasioni)

Eugenio Montale T4 Non recidere, forbice, quel volto audiolettura Le occasioni In questo mottetto (termine di ascendenza musicale) il poeta si appella in maniera accorata alle risorse della propria memoria affinché possa trattenere nella mente l immagine del volto della donna amata, immagine fatalmente insidiata dalla forza erosiva del tempo. La volontà di conservare i ricordi METRO 2 quartine di 3 endecasillabi e un settenario, con un libero tessuto di rime e assonanze. Non recidere, forbice, quel volto, solo nella memoria che si sfolla, non far del grande suo viso in ascolto la mia nebbia di sempre. 5 Un freddo cala Duro il colpo svetta. E l acacia ferita da sé scrolla il guscio di cicala nella prima belletta di Novembre. 1 forbice: è simbolo del tempo che cancel- la i ricordi. quel volto: della donna amata. 2 solo: rimasto l unico. si sfolla: si svuota (dei ricordi). 3 viso in ascolto: il volto della donna proteso ad ascoltare le parole del poeta. 4 la mia nebbia di sempre: perduta la sua stella polare, il poeta ripiomba nel consueto disorientamento. 5 Un freddo cala: scende il freddo, dell autunno e insieme della lama metallica che recide l acacia. svetta: taglia la cima. 6 scrolla: fa cadere. 7 il guscio di cicala: emblema della felicità perduta, che neppure la memoria riesce a trattenere. 8 belletta: fango. Il termine, di ascendenza dantesca, era già stato ripreso da d Annunzio. Donna alata, particolare di un affresco della Casa di Fabio Rufo, I sec. Pompei. le parole della letteratura Mottetto In musicologia il termine mottetto indica una forma di composizione vocale o vocale-strumentale di argomento religioso, nata in Francia nel XIII secolo presso i trovatori come testo a due o a tre voci. In letteratura con lo stesso vocabolo si intende un componimento poetico breve rimato, composto per lo più di endecasillabi e settenari, contenente una sentenza, un proverbio, un motto. Tale forma metrica non ha avuto una salda tradizione nella letteratura italiana, nonostante alcune testimonianze già due-trecentesche (per esempio nella produzione di Guido Cavalcanti). Dentro il TESTO La forbice del tempo I contenuti tematici Non recidere, forbice, quel volto riporta in primo piano il tema della labilità della memoria. A nulla vale la preghiera iniziale rivolta alla forbice (v. 1): la forza inesorabile del tempo cancella senza pietà anche i ricordi più preziosi. Perduta la felicità, al poeta non resta neppure il conforto del pensiero, che non è più in grado di ricondurlo al viso amato, vicino a scomparire in una nebbia (v. 4) indistinta. Come l acacia subisce il colpo di cesoia del giardiniere, così l io non può che assistere impotente alla propria disfatta. Della cicala, dopo la sua breve estate, si perde anche il guscio vuoto, che affonda nel fango dell autunno (vv. 7-8). Ancora una volta Montale condensa la sua desolazione in un correlativo oggettivo* di sobria ma notevole efficacia. 939

Il tesoro della letteratura - volume 3
Il tesoro della letteratura - volume 3
Dal secondo Ottocento a oggi